Tonnellate di pesci morti finiscono su una spiaggia in Giappone
Oggi ci siamo svegliati con una notizia sconvolgente, intendo dire per noi che amiamo i pesci e la natura. Avete presente le belle fritture di sardelle e il filetto di sgombro alla piastra? Pensare che avremmo potuto recuperare migliaia e migliaia di questi pesci se fossero stati più vicino fa venire la voglia di correre dal pescivendolo! Ma un momento! Cosa è successo? E dove? Si tratta di una calamità ambientale che ha avuto luogo in Giappone, tanto lontano da noi, ed è per questo che il fatto, capitato giovedì 7 di dicembre, è giunto da noi soltanto oggi. Vi raccontiamo tutto in questo post. Guardate!
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Hakodate, sommersa da sardine e sgombri
Migliaia di pesci morti sono stati trovati lungo un tratto di spiaggia in Giappone. Tonnellate di sardine e qualche sgombro, scoperte sulla costa di Hakodate, nella prefettura giapponese di Hokkaido. Il bottino, che consiste in tonnellate di pesci (principalmente, sardine giapponesi di 15-22 centimetri di lunghezza e sgombri di 27-37 centimetri), si è arenato in una spiaggia sull’isola principale più settentrionale giovedì mattina. Ha creato una coltre di schegge che si estende per mezzo miglio lungo la costa. La notizia è arrivata a noi appena oggi, sabato 9 di dicembre del 2023. Le immagini sono davvero incredibili!
Cause ancora in fase di valutazione
Le cause dello spiaggiamento dei pesci sono ancora ignote: il pesce ricopre oltre un chilometro di una spiaggia situata vicino al porto dei pescherecci. I funzionari della città hanno ispezionato il sito, cercando di raccogliere il pesce e hanno inoltre raccomandato alla popolazione di non cibarsene. I ricercatori locali hanno spiegato che l’incidente coincide con la stagione della migrazione delle sardine.
Dal momento che i pesci sono completamente ricoperti di sabbia, infatti, non possono essere utilizzati come cibo o fertilizzante per la piscicoltura.
Si sta valutando la possibilità di incenerirli, ma l’enorme massa di pesci da raccogliere rappresenta una sfida ardua.
Il parere degli esperti: il pesce non deve essere consumato
La gente del posto ha detto di non aver mai visto niente di simile. I funzionari hanno pubblicato un avvertimento online invitando le persone a non consumare il pesce dopo che alcuni lo hanno raccolto per mangiarlo o venderlo. Takashi Fujioka, ricercatore dell’Hakodate Fisheries Research Institute, ha affermato di aver già sentito parlare di fenomeni simili, ma che era la prima volta che li vedeva.
Secondo il ricercatore: “Una possibile causa è che il banco di pesci è stato inseguito da un pesce più grande, si è esaurito ed è stato trascinato dalle onde”, ma anche: “Un’altra possibile causa è che il banco di pesci sia entrato in acque fredde durante la migrazione e sia stato poi portato a riva. Ma i dettagli sono incerti”. I pesci in decomposizione potrebbero abbassare i livelli di ossigeno nell’acqua e influenzare l’ambiente marino, ha affermato. “Non sappiamo con certezza in quali circostanze questi pesci siano stati lavati, quindi non consiglio di mangiarli”, ha aggiunto Fujioka.
I precedenti, a settembre altra tornata di pesci morti
Qualche mese fa, a settembre, secondo quanto sosteneva un video, condiviso centinaia di migliaia di volte sui social media, soprattutto da utenti cinesi e sudcoreani, migliaia di pesci morti stavano affiorando sulle coste giapponesi, in seguito al rilascio delle acque reflue della centrale nucleare di Fukushima.
Nel video si vedevano migliaia di pesci morti galleggianti nelle acque vicino a una spiaggia. L’evento sarebbe stato ricollegato alla notizia che Tokyo aveva iniziato a rilasciare le acque reflue della centrale nucleare di Fukushima il 24 agosto. La notizia aveva suscitato clamore a livello mondiale. Non si sa ancora se può essere collegata a quanto successo nelle ultime ore.
La bassa concentrazione di ossigeno nell’acqua, nota come ipossia, è una delle cause comuni della moria di pesci. Questa condizione può verificarsi a causa di diversi fattori, tra cui inquinamento, eutrofizzazione (aumento dei nutrienti nell’acqua), cambiamenti climatici o eventi naturali come alghe in decomposizione. Quando i livelli di ossigeno scendono al di sotto dei livelli tollerabili per i pesci, può verificarsi la morte di massa dei pesci. Chissà se è stata questa la motivazione della moria di pesci!