Omicidio Primavalle, Michelle è stata uccisa con almeno 6 coltellate
Queste sono le notizie che non vorremmo mai darvi. Perché, se i femminicidi che vi raccontiamo fanno rabbrividire, queste morti senza un perché lo sono ancora di più; le vittime sono minorenni innocenti con l’unica colpa di essere ingenui. Prima ancora di avere la possibilità di capire, vedono spegnarsi la loro vita senza accorgersene.
In questo caso, nell’omicidio avvenuto a Primavalle il 28 di giugno, Michelle Causo, 17 anni, è stata uccisa con almeno 6 fendenti nella parte superiore del corpo, inferti con un coltello da cucina. Secondo l’autopsia, alcuni fendenti sono stati inferti sul collo, mentre altri l’hanno colpita all’addome, non lasciandole scampo. La ragazza sarebbe morta dissanguata vittima delle ferite inferte.
Michelle Causo
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La descrizione dei fatti
Com’è noto, la ragazza era andata a trovare il suo presunto omicida mercoledì 28 di giugno alle ore 11. Al suo ultimo appuntamento con la vita l’ha accompagnata la zia Viviana. Si trovava a pochi chilometri dal “Bronx” di Torrevecchia, il quartiere dove Michelle abitava con la mamma. La ragazza aveva fatto presente che sarebbe tornata a casa per pranzo perché voleva cucinare lei. Non vedendola arrivare, i parenti hanno iniziato a cercarla sul cellulare, ma lei non ha più risposto. Alle 12.50 il suo apparecchio non ha dato più segnali di vita. A quel punto i parenti, preoccupati, hanno cercato supporto nelle forze dell’ordine.
Nel frattempo, il presunto omicida della ragazza, un minorenne di origini bengalesi conosciuto dalla famiglia, stava cercando di disfarsene dal corpo. Il 17enne, dopo avere colpito (presuntamente) Michelle con un coltello da cucina, l’avrebbe messa dentro di un sacco della spazzatura e l’avrebbe portata su un carrello della spesa vicino a un supermercato nelle vicinanze, abbandonandola. Le sue azioni sono state viste da numerosi testimoni, che hanno chiamato le forze dell’ordine, dato che dal carrello colavano visibili macchie di sangue.
Arrivati sul posto, gli agenti hanno seguito le tracce del sangue, che portavano fino al domicilio del ragazzo, dove abita con sua madre. Lui si trovava dentro con le scarpe ancora sporche del sangue di Michelle. All’interno, dopo una prima breve perquisizione, gli investigatori hanno trovato il cellulare di Michelle (insieme ad altri apparecchi) e l’arma del reato, un coltello da cucina.
Il presunto omicida e i suoi filmati borderline sul social
Il ragazzo, nato in Italia di famiglia proveniente dallo Sri Lanka, era stato presentato da Michelle alla sua famiglia. Erano amici, ma non c’era alcun romanzo tra di loro, perché lei era fidanzata da quasi due anni con un’altro giovane romano. Dopo la morte di Michelle, è stato analizzato il profilo di O. sui social (instagram); il ragazzo aveva un atteggiamento decisamente “borderline“; ostentava pose da gangster mentre mostrava lo “sciroppo dei trapper” (droga), che vendeva su richiesta: “No perditempo”. Di fatto, gli investigatori hanno trovato sostanze stupefacenti nel suo appartamento. Ora indagano sulla possibilità che la morte della ragazza sia in qualche modo collegata con il giro di droga. Al vaglio, i numerosi cellulari sequestrati.
Le dichiarazioni del presunto omicida e il mancato movente
Michelle, come accennato, era fidanzata da quasi due anni con un ragazzo di Torre Spaccata che ora si dispera: “Sono distrutto, lei stava con me e non le interessava nessun altro “, racconta il giovane che ora ha aperto anche un profilo Instagram per ricordarla. Andando sul posto dove sono accaduti i fatti per salutare la sua amata, il giovane ha detto: “non piangete; lei non lo avrebbe voluto“. La madre di Michelle non si dà pace. racconta di quel ragazzo educato, a modo, che Michelle le aveva presentato come un amico: “Me l’ha massacrata“, dice disperata. Gli amici la descrivono come una ragazza forte, che sapeva difendersi.
Secondo l’autopsia, la giovane avrebbe tentato di difendersi, perché aveva dei tagli sulle mani; probabilmente è stata accoltellata all’improvviso: non se l’aspettava. I vicini dicono di avere sentito urla prima del silenzio “di morte“. Alle 15.00 sono partite le telefonate al 112. Michelle non poteva più urlare. Di lei c’era soltanto il suo corpo. Massacrato.
Questa mattina il presunto assassino si è sottoposto all’interrogatorio del Gip, per la convalida del fermo. Il colloquio è durato circa 5 ore, nelle quali il magistrato ha cercato di capire il movente di tenta ferocia. Il ragazzo ha dichiarato di essere colpevole ed è stato portato nel carcere minorile di Casal del Marmo, con l’accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere
Alla base del reato, un debito di circa 40 euro che la ragazza sarebbe andata a riscuotere e che il pusher non avrebbe voluto restituire, provocando a Michelle, per evitare l’incasso, la morte. Ora rischia anche l’aggravante dell’omicidio per futili motivi.
Questa sera ci sarà una veglia alle ore 19.00 per le strade di Primavalle, per ricordare la ragazza e contrastare la violenza.