Conoscete la xantofobia, una forma di paura rara per il colore giallo

By Iole Di Cristofalo

La xantofobia, una fobia patologica sconosciuta nel termine e nei suoi effetti

Il giallo è un colore molto aperto e acceso, e ha le sue sfumature. Fra primavera ed estate questa tonalità la ritroviamo in natura ma anche nell’abbigliamento, negli accessori e negli allestimenti. Infatti, nelle stagioni calde può andare di moda. Purtroppo, pochissime persone di fronte al giallo potrebbero vivere stati di ansia e paura perché soffrono un rarissimo disturbo psicologico chiamato xantofobia, ovvero la paura del colore giallo.

xantofobia

Xanthos in greco significa giallo, si unisce la parola fobia che significa paura. La xantofobia è riconosciuta nell’elenco delle fobie o paure patologiche, che necessitano di intervento psicoterapeutico quado il colore giallo suscita molta paura tanto da far entrare il paziente nel panico o creare stati di angoscia e ansia profonda. Una paura debilitante che può arrivare da questo colore presente anche in natura (girasoli, api, piante e altri fiori, frutti) oltre che come tinta scelta in numerosi ambiti.

Xantofobia: origini della paura e conseguenze

La xantofobia è una paura patologica e non una semplice intolleranza a questo colore. Significa che il soggetto che soffre questo raro disturbo non si trova soltanto ad escludere il giallo per motivi di gusto, può essere costretto ad uscire da una stanza o ad allontanarsi perché alla vista di questo colore si sente male.

Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui

oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità

I motivi per cui compaiono alcune fobie sono profondi e vanno dai traumi infantili fino ad esperienze negative recenti non assorbite o affrontate bene, cause culturali o famigliari. La xantofobia può causare un forte stato di ansia e terrore che si manifesta in vertigini, tremori, senso di soffocamento, aumento della frequenza cardiaca, oppressione al petto, nausea, vomito, sudorazione eccessiva, intorpidimento e svenimento. Sono conseguenze che si ritrovano anche in altre fobie, in questo caso sfociano quando compare il colore giallo.

Come si cura la xantofobia?

pexels photo 7176323

La xantofobia può essere trattata attraverso diversi approcci terapeutici, i quali dipendono dalla gravità della paura e dalle caratteristiche individuali del paziente. La terapia cognitivo-comportamentale rappresenta uno dei trattamenti più diffusi: lo psicoterapeuta o lo psicologo lavora per identificare i pensieri e i comportamenti legati alla paura e li affronta con l’obiettivo di generare un cambiamento positivo.

Un altro approccio comune è la terapia di esposizione, che prevede un graduale e controllato contatto quotidiano con oggetti di colore giallo al fine di abituare la mente a elaborare la paura in modo più razionale ed emotivo. Inoltre, il sostegno psicologico continua a essere fondamentale, e in alcuni casi possono essere prescritti farmaci antiansia o antidepressivi.

Non esiste solo la paura del giallo, ecco le altre fobie associate ai colori

image 36

La cromofobia è la paura generale dei colori, soprattutto quando sono accesi, evidenti e sgargianti. Può anche essere un meccanismo di difesa che si attiva nella coscienza dell’individuo dopo un trauma recente o un’esperienza negativa non superata. Lo psicoterapeuta deve intervenire per affrontare il trauma o il motivo che ha scatenato il timore dei colori, un timore che può diventare invalidante fino a creare il disturbo d’ansia.

Accanto alla xantofobia, esistono altre fobie patologiche associate a singoli colori. Ne elenchiamo alcuni: cianofobia, paura dell’azzurro; clorofobia, paura del verde (molto invalidante e anche qui collegato a traumi pregressi); crosofobia, paura dell’arancione, che può manifestarsi anche a seguito di esperienze con incendi o con il fuoco; porfirofobia, paura del porpora o del viola; leucofobia, paura del bianco; melanofobia, paura del nero.

Per oggi concludiamo il nostro articolo sulle fobie, facendo presente che ne esistono tantissime alcune associate a piccole cose ma altre a grandi contesti come la claustrofobia o la paura degli spazi molto grandi. Spesso chi soffre nel profondo le conseguenze di alcune paure, delle fobie molto gravi, può essere portato anche a raccontare e scrivere dell’esperienza che vive o del percorso di cura. Un film interessante di questi giorni è Volare di Margherita Buy dove la regista soffre veramente la paura di prendere un aereo. Nel cast c’è anche Elena Sofia Ricci intervenuta più volte in tv accanto a Margherita Buy per raccontare questo film.

Lascia un commento