Riso rosa con manzo vegetale in cerca dell’ecosostenibilità
Spesso vi parliamo nel nostro blog di ecosostenibilità. Noi crediamo che le abitudini debbano essere modificate per cercare di salvare il pianeta e vivere tutti meglio. Ma a volte le misure attuate dagli scienziati per sorvolare qualche problema ambientale ci colpiscono particolarmente, come è il caso del blog di oggi. Se vi abbiamo già parlato della diminuzione di nutrienti nel riso indiano in virtù dell’applicazione delle nuove tecniche salva ambiente, ora vi parliamo di un riso rosa creato in laboratorio da parte di scienziati sudcoreani, che propongono una pietanza insolita. Sì, perché il riso rosa al suo interno contiene manzo “vegetale”. Ho bevuto? Solo acqua, davvero. Guardate!
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Il riso coltivato in laboratorio in Sud Corea
Se pensate che quando vi parlo di riso con manzo mi riferisco ad una zuppa orientale profumata e riconfortante, vi sbagliate di grosso. In realtà, quello che intendo spiegare è che il riso rosa non è un piatto con prodotti abbinati: si tratta di riso con manzo all’interno del chicco, in maniera da creare con un solo prodotto un piatto unico. E’ esattamente ciò che un team di ricercatori sudcoreani spera di realizzare con il loro riso ibrido di nuova concezione, coltivato in laboratorio con muscoli di mucca e cellule di grasso all’interno dei chicchi di riso.
Il riso rosa potrebbe offrire una fonte di proteine più economica e più sostenibile dal punto di vista ambientale con un’impronta di carbonio molto inferiore rispetto alla carne bovina, secondo i ricercatori.
Sohyeon Park, autrice della ricerca, pubblicata sulla rivista specializzata Matter, ha dichiarato in un comunicato stampa mercoledì 14 di febbraio: “Immaginiamo di ottenere tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno dal riso proteico coltivato in cellule (…) Il riso ha già un elevato livello di nutrienti, ma l’aggiunta di cellule provenienti dal bestiame può aumentarlo ulteriormente”.
Come funziona la preparazione del riso rosa con manzo?
Secondo la ricerca presentata, i tecnici del laboratorio prima ricoprono il riso con gelatina di pesce per aiutare le cellule della carne ad attaccarsi meglio. Quindi, inseriscono cellule staminali di muscolo e grasso di mucca nei chicchi di riso, che vengono lasciati in coltura in una capsula di Petri.
Gli animali hanno microscopiche “impalcature biologiche” che aiutano le cellule a crescere per formare tessuti e organi, e i chicchi di riso hanno una struttura porosa e organizzata che imita questa impalcatura, così come molecole che nutrono ulteriormente queste cellule, secondo lo studio. Le cellule della carne crescono poi sulla superficie del chicco di riso e all’interno del chicco stesso. Dopo circa 9-11 giorni, si ottiene il prodotto finale, che lo studio descrive come “che ricorda il sushi di manzo e ha una consistenza, un profilo nutrizionale e un sapore diversi rispetto ai tradizionali chicchi di riso“.
Il sapore e l’odore dei chicchi di riso rosa con manzo
Lo studio ha rilevato che il riso con manzo è più sodo e fragile rispetto alla consistenza tipicamente appiccicosa e morbida del riso normale ed è più ricco di proteine e grassi. Gli scienziati hanno cotto a vapore il riso per analizzarlo, scoprendo che il riso con un contenuto muscolare più elevato aveva un odore più simile a manzo e mandorle, mentre il riso con un contenuto di grassi più elevato odorava di panna o olio di cocco.
“È stato creato un nuovo ingrediente alimentare in grado di superare la crisi alimentare dell’umanità”, dichiara lo studio, aggiungendo che le nuove soluzioni sono fondamentali per superare “le crescenti preoccupazioni per la salute, i rischi di malattie infettive, il cambiamento climatico e la scarsità di risorse”.
Un prodotto economico e accattivante
Il gruppo di ricercatori coreani afferma che il loro prodotto potrebbe avere un vantaggio, dato che utilizza ingredienti sicuri, accessibili e convenienti, rendendo il prodotto finale sostenibile da produrre e facile da spendere.
La carne magra attualmente costa circa €14,00 al chilogrammo, mentre il riso costa €2,00 al chilogrammo, mentre il riso manzo, se commercializzato, potrebbe costare solo €2,23. E per ogni 100 grammi di proteine prodotte, si stima che il riso ibrido rilasci meno di 6,27 chilogrammi di anidride carbonica. La stessa quantità di carne bovina produce 49,89 chilogrammi di anidride carbonica.
Non ancora nei supermercati
Il riso rosa di manzo non arriverà ancora nei ristoranti: il team prevede di sviluppare ulteriormente il processo in modo che le cellule possano crescere meglio nel chicco di riso e produrre più valore nutritivo. Sperano anche che questo possa migliorare la consistenza e il gusto, ha detto Park. E per quanto riguarda il suo colore rosa brillante? Ciò proviene dal mezzo di coltura cellulare in cui è conservato il riso, non dalle cellule della carne, e può essere colorato in modo diverso se viene utilizzato un altro mezzo.
Park ha grandi speranze. Secondo lei, un giorno, potrebbe anche essere distribuito nei supermercati in kit pronti o pacchetti di pasti: “ora vedo un mondo di possibilità per questo alimento ibrido a base di cereali. Un giorno potrebbe servire come aiuto alimentare in caso di carestia, come razione militare o anche come cibo spaziale”, ha affermato nel comunicato stampa
Altri studi nello stesso settore per salvare l’ambiente
Park ha affermato che il team ha sperimentato diversi tipi di prodotti alimentari, ma i modelli precedenti non hanno avuto lo stesso successo. Ad esempio, hanno provato a infondere i semi di soia con cellule di carne animale utilizzando un metodo simile, ma l’impalcatura cellulare dei semi di soia è troppo grande, il che significa che i consumatori “non riescono a sentire la consistenza simile alla carne”.
Negli ultimi anni sono proliferate alternative alla carne e nuove innovazioni alimentari, tutte mirate a ridurre le emissioni di gas serra, in particolare quelle generate dal bestiame. Di fatto, come abbiamo già ricordato in altre occasioni, i sistemi di allevamento sono responsabili dell’immissione nell’atmosfera di 6,2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica ogni anno. Si tratta di circa il 12% di tutte le emissioni causate dall’uomo, secondo i dati delle Nazioni Unite. La produzione di carne bovina è quella a più alta intensità di carbonio.
C’è bisogno di maggiore convinzione
Il professor Neil Ward, specialista in ambito agroalimentare e climatico presso l’Università dell’East Anglia, ha affermato che questo tipo di ricerca è promettente per lo sviluppo di diete più sane e rispettose del clima in futuro, ma che alcune persone hanno bisogno di essere convinte.
“Sebbene i dati sui costi e sull’impatto climatico sembrino molto positivi, un test fondamentale riguarda l’appetito del pubblico per questo tipo di alimenti sviluppati in laboratorio (…) Con le carni alternative prodotte in laboratorio in generale, il potenziale maggiore risiede probabilmente nella sostituzione delle carni lavorate piuttosto che dei tagli di prima scelta“
Bridget Benelam, della British Nutrition Foundation ha dichiarato: “Sviluppare una dieta che supporti la salute sia delle persone che del pianeta è una sfida importante. Questo studio dimostra un nuovo approccio innovativo che potrebbe contribuire alla soluzione (…) tuttavia i risultati rappresentano un aumento relativamente piccolo del contenuto proteico del riso, che non è un alimento ad alto contenuto proteico. Quindi sarebbe necessario ulteriore lavoro se questa tecnologia dovesse essere utilizzata come fonte proteica alternativa ai tradizionali prodotti animali“