Chi è l’attentatore siriano che ha accoltellato in nome di Dio?
Prima di parlare della notizia, parliamo di lui, dell’uomo che ieri, giovedì 8 di giugno ha infierito con il coltello sui corpicini di quattro bambini piccoli che si trovavano ad un parco giochi in Francia. Noi ci domandiamo se la parola “uomo” possa essere adatta a lui, anche se da video e foto sembra avere sembianze umane da maschio. A toglierci ogni eventuali dubbio bastano le parole che utilizza nel suo gesto folle contro la vita che cresce: “nel nome di Gesù!“. No, infatti, non è un uomo quella persona che si è avventata perfettamente consapevole di ciò che stava facendo sui piccolissimi incapaci di comprendere ciò che stava succedendo.
E come spiegare un gesto del genere? ci sarà una spiegazione di carattere psichiatrico a tale orrore disumano? Se ci fosse, non sarebbe un bene di sicuro, perché significherebbe che quei gesti di fatto sono previsti da un disturbo della mente. E se fossero previsti, come potremmo uscire di casa senza temere che qualche passante ci aggredisca o che il vicino che bussa chiedendo del sale voglia solo ridurci in poltiglia?
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Chi è Abdalmasih Hanoun?
Abdalmasih Hanoun è un siriano di 31 anni che si trova in Francia regolarmente. La richiesta di asilo nel Paese transalpino che ha presentato qualche mese fa (definendosi cristiano di Siria) gli è stata rifiutata. Ma soltanto perché non era necessaria. Il 31enne aveva già ricevuto regolare autorizzazione dieci fa in Svezia. Pertanto, il siriano poteva muoversi liberamente all’interno dei confini dell’Unione Europea. Nel 2018 Hanoun si è sposato con una donna svedese conosciuta in Turchia, e hanno un figlio di 3 anni che, da quando la coppia si è separata nel 2022, vive con la madre a Trollhättan, una cittadina a 75 chilometri a nord di Göteborg.
Trollhättan
Il siriano, da quando si era trasferito in Francia si vedeva spesso al parco giochi di Annecy. Non fumava, beveva acqua e portava sempre la croce al collo. Sempre da solo, nessuno lo ha mai visto intavolare discorsi con gli avventori del parco. Si era rifugiato in una chiesa, dove dormiva la notte in virtù del suo essere cristiano. Peccato che nella storia del cristianesimo che imparò lui non fosse Gesù a morire per gli uomini, ma gli uomini a morire nel nome di Gesù.
Ora la giustizia farà la sua parte, nella speranza che possa essere giudicato e condannato per quello che ha fatto, non rinchiuso in una Rems. Di fatto, gli psichiatri urlano il loro disappunto contro le strutture di cura che hanno preso il posto dei manicomi giudiziari, create per curare e accogliere gli autori di reato giudicati infermi o seminfermi di mente, perché rischiano di trasformarsi in nuovi manicomi criminali.
Annecy
I fatti accaduti nel parco giochi di Annecy
Alle ore 9.40 di ieri, giovedì 8 di giugno, Abdalmasih Hanoun si avvicina ad un passeggino dove dorme un bambino di 22 mesi, estrae un coltello e comincia a colpirlo: una, due, tre pugnalate! Poi inizia a tirare fendenti ad altri bambini che giocano sulle altalene. Hanno 2 e 3 anni. Mentre colpisce con furia l’uomo urla: “in the name of Jesus Christ” (nel nome di Gesù Cristo). Il bilancio finale dei quattro minuti di orrore è di sei feriti: quattro bambini e due adulti. Sono gravi un fratello e una sorella francesi di due e tre anni, un bambino olandese di 22 mesi e una bambina inglese di due anni.
Quando arriva la polizia, a pochi minuti dal momento in cui sono partite le aggressioni, tutto non va come dovrebbe. Un poliziotto spara per fermare l’aggressore e una pallottola colpisce un uomo di 78 anni, che ora lotta tra la vita e la morte. La polizia è riuscita, tuttavia, a fermare il siriano, arrestandolo. Le immagini di quanto accaduto sono state postate e hanno fatto il giro del web. Profondo cordoglio da tutto il mondo per i gravissimi fatti.
Ad Annecy la presenza del Governo, oggi la visita di Macron
In una nota alla stampa, l’Eliseo ha dichiarato oggi, venerdì 9 di giugno: “In seguito all’attacco di ieri, il presidente della Repubblica Emanuel Macron e la moglie Brigitte visiteranno oggi le persone ferite e le loro famiglie, così come tutti coloro che ad Annecy hanno contribuito a fornire loro aiuto e sostegno“,
Il Presidente Macron e la moglie Brigitte
Due dei quattro bambini feriti sono ancora in pericolo di vita. A dare la notizia, il portavoce del governo francese Olivier Veran. Ieri erano accorsi ad Annecy la premier Elisabeth Borne e il ministro dell’Interno Gerald Darmanin.
Elisabeth Borne