Trans arrestata a Milano
L’episodio che ha rimbalzato su tutte le cronache e ha mandato in tilt il web da quando è accaduto, è l’arresto del trans a Milano avvenuto ieri, mercoledì 24 di maggio, in tarda mattinata. Non perché non sia comune vedere arresti nelle grandi città, ma perché questa volta il fermo è stato accompagnato da manganellate, calci e spray al peperoncino. In serata la Procura di Milano (a firma della procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano) ha aperto un fascicolo per lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione, e questa mattina sono stati inseriti i nominativi del 4 poliziotti protagonisti del pestaggio. Ma cosa è accaduto?
Il PM Tiziana Siciliano
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La dinamica dei fatti
I fatti sono accaduti in due momenti diversi della giornata. Il primo intervento della polizia risale alle ore 8.15, mentre il secondo, che è stato filmato, si colloca temporalmente in tarda mattinata.
La trans in escandescenze e il primo fermo
La telefonata al 112 è partita verso le ore 8.00; a quanto pare (ancora da confermare), ad avvisare la polizia, i genitori dei bambini che frequentano l’istituto comprensivo “Casa del Sole“. La denuncia è che una trans sta dando in escandescenze; urla, minaccia, dice di avere l’Aids e importuna i bambini, denudandosi davanti a loro. La donna è in Via Giacosa, vicino via Padova, a qualche centinaio di metri dalla Scuola stessa.
La volante della Polizia Municipale arriva subito al “Trotterino”, l’area verde che si trova accanto al parco Trotter, dove si trova la transgender. Presto, la missione di “calmare” la donna diventa durissima e gli agenti devono chiamare rinforzi. Finalmente, la bloccano e la mettono in auto, per accompagnarla al comando di Via Custodi, in zona Bocconi, con l’intenzione di identificarla. La donna, all’interno dell’auto, inizia a dar testate e finge di svenire. Gli agenti si fermano per capire cosa succede ed è allora che la trans aggredisce i poliziotti per scappare.
L’arresto della “vendetta”
A quel punto, i poliziotti la rincorrono fino alla via Sarfatti e la bloccano, colpendola diverse volte con i manganelli. Gli studenti che si trovano nella biblioteca della Bocconi filmano l’accaduto. Dai video (poi diventati virali) si vede chiaramente arrivare il primo colpo, che la raggiunge alla nuca. Lei urla, alza le mani. Un poliziotto le spruzza lo spray al peperoncino; la trans si china mentre continuano a colpirla. Un agente la immobilizza con un calcio al costato. La ammanettano, mentre lei si ribella. Infine, la alzano dal pavimento e la portano via.
Le reazioni
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, prende le distanze. Condanna i gravi fatti di violenza, ma chiede di leggere la relazione della polizia per conoscere i fatti prima di parlare. Il sindacato Sulpl difende gli agenti, che avrebbero agito per legittima difesa in una situazione di grande tensione, tenuto conto dell’alto grado di aggressività della transgender. I video proverebbero che la donna era molto alterata. Uno dei poliziotti avrebbe ricevuto un calcio che ha una prognosi di 15 giorni. L’assessore alla sicurezza della città meneghina, Marco Granelli, fa sapere che prima di adottare qualunque provvedimento disciplinare dovranno essere valutate le eventuali responsabilità.
Per adesso, ai 4 agenti sono state assegnate attività interne al corpo.
Beppe Sala, sindaco di Milano
Una residente della via Giacosa ha dichiarato di avere visto la transgender in diverse occasioni. Avrebbe avuto grossi problemi psichici:”Non è la prima volta che dà in escandescenze e mostra segni di squilibrio. Questa mattina urlava e prendeva a calci le auto. Poi si precipitava in mezzo alla strada, rischiando di essere investita. All’arrivo di due operatori ecologici che dovevano tentare di pulire il parchetto, si è messa a inveire anche contro di loro”.