Israele bombarda Gaza, 12 morti e 20 feriti

By Ana Maria Perez

Israele bombarda Gaza nella notte

Non si allenta la tensione tra israeliani e palestinesi. Anzi, pare rincrudire sempre di più. Nelle ultime settimane vi abbiamo dato notizia di numerosi attentati, raid e lancio di razzi. Ma non è finita, perché nella notte tra lunedì e martedì 9 di maggio, poco prima dell’alba Israele ha bombardato Gaza per uccidere alcuni leader della Jihad islamica. Secondo il comando militare di Tel Aviv, i militari uccisi avrebbero preparato un piano di attacco contro Israele. Il bombardamento era mirato solo alle case dove vivevano i “terroristi” e ai centri di addestramento delle milizie. Alcuni testimoni riferiscono che le esplosioni hanno distrutto il piano superiore di un edificio a Gaza e una casa a Rafah, nel sud della Striscia.

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Le vittime del raid

Il bilancio dei morti è di almeno 12 persone uccise e 20 ferite. Tra esse si troverebbero i tre dirigenti dell’organizzazione palestinese obiettivo del raid. Inevitabilmente, sono morti anche dei civili, tra cui quattro donne e quattro bambini. Lo comunica l’agenzia Wafa, che avrebbe ricevuto la notizia da parte del ministero della sanità della Striscia. Fra i palestinesi rimasti uccisi ci sarebbe anche un medico con cittadinanza russa. Si tratterebbe di Jamal Abu Haswan. Anche sua moglie e un loro figlio sono rimasti uccisi nel raid.

I militari uccisi

L’operazione “Scudo e Freccia” puntava ad uccidere Khalil Bahtini, comandante della Jihad nel nord della Striscia, Tareq Ezzaldin, intermediario del gruppo con la Cisgiordania, e Jehad Ghanam, segretario del consiglio militare dell’organizzazione palestinese. Secondo l’esercito israeliano, i tre militari avrebbero organizzato i recenti lanci di razzi verso il territorio israeliano. La Jihad Islamica ha confermato la morte dei propri membri, che piange “insieme alle loro mogli e alcuni dei loro figli che sono stati uccisi in un vile crimine sionista“. La Jihad giuran che “il sangue dei martiri aumenterà (la) determinazione” del movimento.

Anche il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha avvertito che Israele “pagherà un caro prezzo” per le uccisioni.

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Ismail Haniyeh

I fatti accadono in un periodo molto delicato. Israele continua la propria battaglia in Cisgiordania, dove tenta di individuare e neutralizzare i possibili attentatori contro il governo di Tel Aviv. La settimana scorsa vi abbiamo raccontato della morte di uno sceicco palestinese, che faceva lo sciopero della fame in un carcere israeliano. In seguito a tale episodio, sono stati lanciati numerosi razzi da Gaza verso il territorio israeliano a titolo di protesta. Israele non ha atteso molto per rispondere con attacchi aerei sull’enclave palestinese. Fino alla scorsa notte era in vigore una tregua mediata da Egitto, Qatar e l’ONU

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Le rappresaglie e le condanne

Il ministero degli esteri dell’Autorità nazionale palestinese ha condannato gli attacchi, che ha definito “un crimine atroce commesso dall’occupazione israeliana“. L’Anp ha sollecitato alla Comunità internazionale “un intervento urgente per fermare l’aggressione contro il popolo palestinese“.

ll premier Benjamin Netanyahu ha convocato per stasera (alle ore 18 in Italia) il Gabinetto di sicurezza israeliano per discutere sulla situazione a Gaza. Gli attacchi della scorsa notte corrisponderebbero ad una rappresaglia in seguito ad una incessante aggressione da parte della Jihad islamica. Di fatto, all’inizio del mese di maggio dalla Striscia sono stati lanciati 100 razzi.

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Primo Ministro Shtayyeh

Stato di allerta

Israele ha proclamato lo stato di allerta intorno alla Striscia di Gaza, per timore delle rappresaglie da parte della Jihad Islamica. Le strade israeliane vicine alla Striscia sono state chiuse e il traffico della linea ferroviaria è stato interrotto nel tratto fra Ashkelon e Sderot. Anche le autorità di Gaza hanno elevato lo stato di allerta e hanno ordinato la chiusura di tutti gli istituti scolastici nella Striscia.

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