Dopo le polemiche degli ultimi mesi, Vittorio Sgarbi ha deciso di dimettersi dalla sua carica di sottosegretario alla Cultura. Tra poco la comunicazione a Giorgia Meloni.
Il caso giudiziario che ha coinvolto Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi è protagonista di un caso giudiziario che lo vede coinvolto in un’accusa per il mancato pagamento di 715.000 euro all’Agenzia delle Entrate a seguito di acquisti effettuati dalla sua compagna per eludere i controlli. Trattasi dell’opera “Il giardino delle Fate” di Vittorio Zecchin, comprato all’asta per 148.000 euro. Secondo le indagini a quell’asta ha partecipato proprio Sgarbi, ma l’acquisto è stato effettuato dalla fidanzata.
Una mossa che ha cercato di spiegare più volte con la sua versione dei fatti: “Il dipinto è stato donato alla mia fidanzata da Corrado Sforza Fogliani, come risulta da bonifico. Io non ho mai partecipato all’asta. La mia fidanzata ha battuto il quadro e dopo un certo tempo, attendendo di pagarlo, ne ha parlato con Sforza Fogliani che ha deciso di regalarglielo”. Stessa versione di Sabrina Colle: “Sforza Fogliani era un mio grandissimo amico, mi ha fatto un regalo. Tutto questo lo abbiamo già spiegato alla Finanza”.
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In tutto ciò, sullo sfondo i debiti del critico d’arte che hanno fatto pensare a chi di dovere che volesse fare il furbetto per evitare ulteriori controlli (e pagamenti).
Il gelo del ministro Sangiuliano e le dimissioni
Il ministro della Cultura Sangiuliano si è sempre detto “indignato” dal comportamento di Sgarbi, sottolineando “Sgarbi non l’ho voluto io. Cerco di tenerlo a distanza e di rimediare ai suoi guai“. Non sorprende che questo freddo glaciale abbia avuto un peso nella sua immediata dimissione dal ruolo di sottosegretario del governo, affermando che comunicherà la decisione nelle prossime ore a Giorgia Meloni.
L’annuncio è avvenuto all’evento “La Ripartenza” organizzato da Nicola Porro a Milano.Ciò rappresenta la fine del suo percorso politico, ma solo l’inizio per i suoi inghippi con la giustizia a causa della vicenda del quadro rubato. Durante una perquisizione, venne trovato un quadro di Manetti, opportunamente manomesso per farlo sembrare una copia, ma che sarebbe a tutti gli effetti l’originale.
Sulla vicenda sta indagando la procura di Macerata, ma l’ombra di quanto compiuto ha posto il sottosegretario in una luce troppo cattiva per poter continuare il suo operato. Lui continua a professarsi innocente e ha denunciato il giornalista di Report che ha fatto esplodere il caso del quadro di Manetti durante un’intervista colma di insulti, quelli di Sgarbi ovviamente.