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Quel furbetto di Vittorio Sgarbi indagato per evasione fiscale

vittorio sgarbi

Vittorio Sgarbi indagato per evasione fiscale? Sono, in particolare, 300.000 euro incassati in 9 mesi che incuriosiscono il Fisco. Eppure lui dichiara di avere i documenti provanti queste entrate. Tutto merito di consulenze e mostre o c’è dell’altro?

Non solo i 300.000€, c’è anche la sottrazione indebita

Al momento si sa che Vittorio Sgarbi è indagato a Roma per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Si parla di debiti non pagati per 715 mila euro. La questione è da studiare molto bene: l’Agenzia delle Entrate ha questo buco enorme, mentre la compagna di Sgarbi, Sabrina Colle, comprava quadri al suo posto. In particolare c’è un’opera di Vittorio Zecchin, artista di Murano, del 1913 (“Il giardino delle Fate) acquistata dalla Colli per 148.000 euro, ma secondo i magistrati quell’opera è sua. Per cui la contestazione è di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte secondo l’articolo 11 della legge 74 del 2000.

sabrina colle
Sabrina Colle e Vittorio Sgarbi

Sgarbi si difende dicendo che “ha proceduto alla rottamazione delle cartelle esattoriali, sta pagando tutte le rate“. Eppure i bilanci non quadrano, specie per la faccenda dei 300.000 euro. Parliamo di pagamenti avvenuti in un periodo temporale breve, che parte dall’inizio del 2023 fino a oggi. Alcuni eventi non sono ancora confermati, ma la difesa la prende sull’ironico. Il suo avvocato Giampaolo Cicconi ha detto: «Meraviglioso è pensare che vi sia incompatibilità tra la funzione di sottosegretario e quella di presidente della giuria di Miss Italia. È inopportuno per ragioni di prostata?».

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Secondo la legge chi riveste una carica di governo, non può esercitare altri lavoro autonomi connesse con questa carica, nemmeno gratuitamente. Le indagini adesso sono volte proprio a far chiarezza su questo punto.

Intanto il ministro Sangiuliano scarica Vittorio Sgarbi

Nell’intervista rilasciata a Thomas Mackinson, il ministro Sangiuliano dice: «Non sapevo nulla delle consulenze. Ho già avvertito Meloni. Del resto non l’ho voluto io. Cerco di tenerlo a distanza e di rimediare ai suoi guai». Una presa di posizione ben precisa per il ministro che ha sempre detto di essere irreprensibile e di non approfittare della sua carica. Pagando di tasca sua pranzi istituzionali e di regalare alla Caritas ciò che gli viene regalato.

Ecco perché ha sbottato dicendo: «Sono indignato dal comportamento di Sgarbi, va bene? Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose. Io rispondo del mio comportamento, il compito di vigilanza non ce l’ho io ma la magistratura. E non posso certo sapere tutto quello che combina Sgarbi. Lo vedo una volta ogni tre mesi anche perché, dico la verità, lo tengo a distanza della mia persona, voglio averci a che fare il meno possibile».

Il ministro ha detto di aver segnalato i fatti a Giorgia Meloni, sottolineando che lui ha sempre tenuti lontano Vittorio Sgarbi proprio perché non lo voleva come sottosegretario e che sapeva che faceva “guai in giro”, testuali parole.

“Sgarbi promette cose irrealizzabili”

Sangiuliano è un fiume in piena. Ne racconta di cotte e di crudo, come un vaso ormai rotto da cui sgorga tutto ciò lo ha infastidito in questi mesi.

Ad esempio, «va in giro a promettere cose irrealizzabili. Annuncia acquisti di palazzi e cose da parte del ministero che ha solo 20 milioni in bilancio per acquistare beni. E io poi dopo devo andare a spiegare ai giornali che questa cosa non esiste, che non si può fare, che c’è una procedura, che bisogna rispettare le leggi, che tutto va fatto con l’Agenzia del demanio. Se faccio l’elenco delle cose che lui dice che bisogna comprare tocca spendere 1 miliardo che lo Stato non ha. Comunque ho scritto a chi di dovere».

Chi sarebbe “chi di dovere”? Ovvio, l’Antitrust che dovrà verificare se le attività a pagamento di Vittorio Sgarbi sono legali oppure no.

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