Violenta la figlia di 3 anni, 46enne in manette
C’è un solo modo per evitare che si sappia qualcosa che potrebbe, se fosse diffusa, mettervi nei guai: la soluzione è non farla. Tuttavia, se la tentazione è troppo forte o l’adrenalina vi ricarica, potete ancora salvarvi e “rischiare”, ad una condizione: non condividetela con nessuno. Potreste cacciarvi in un bel guaio. Com’è accaduto ad un cittadino italiano di 46 anni che è finito in manette nel pomeriggio di mercoledì 10 di maggio (ieri). L’uomo è accusato di violenza sessuale aggravata e produzione di materiale pedopornografico. Il 46enne avrebbe violentato sua figlia quando aveva soltanto 3 anni e non si sarebbe limitato a un episodio sporadico. Ve lo raccontiamo.
Per approfondire:
Violenza sulle donne, femminicidi e stupri, a Milano 1 alla settimana
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Violenza contro le donne, giovane di 21 anni violentata sul treno Milano-Bergamo
La dinamica dei fatti
I fatti risalgono al 2014 e 2015, quando la figlia del presunto stupratore aveva soltanto 3 anni. L’uomo, un omosessuale separato dalla sua compagna con la quale aveva avuto una bambina, viveva un rapporto stabile con un altro uomo che abitava nella stessa città. La loro quotidianità era scandita anche da rapporti sessuali. Quello che rende la storia meno “quotidiana” è che ad un certo punto l’arrestato avrebbe iniziato a intrattenere rapporti anche con sua figlia, ignara di quello che combinava papà. Non solo, perché l’uomo avrebbe “offerto” la bambina al suo compagno, per farla partecipare ai loro giochi erotici. Oggi la ragazzina ha 11 anni e con l’arresto del padre chiude un cerchio doloroso.
La denuncia dall’ex compagno e l’arresto
La denuncia è stata depositata lo scorso 19 di aprile presso la caserma dei carabinieri di un paesino del lodigiano. Il compagno dell’epoca del 46enne ha portato il suo cellulare, dove in una chat WhatsApp il papà della bambina gli proponeva di far partecipare al rapporto sessuale anche sua figlia.
Oltre alla chat, nel telefono dell’uomo che ha denunciato le violenze erano presenti dei video girati dallo stesso papà durante gli abusi. Li aveva inviati in maniera confidenziale al fidanzato, ma le immagini ora sono andate a finire nel fascicolo dell’indagine che ha aperto la procura di Milano, coordinata dal procuratore Giovanni Tarzia, che si occupa proprio di abusi dall’infanzia alla adolescenza.
Gli abusi sarebbero avvenuti tra il Pavese e il Milanese e sarebbero stati compiuti in casa, in macchina e in un camper dove il papà avrebbe vissuto per un periodo di tempo.
Il Gip di Milano Guido Salvini ha disposto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, sottolineando “ l’attuale e concreta pericolosità” dell’arrestato perché “manifesta non solo una particolare propensione al compimento di violenze e atti sessuali nei confronti della figlia minore”, ma mostra anche “un’evidente perversione e desiderio di includere altri soggetti negli abusi“
Il Gip Guido Salvini
La domanda sorge spontanea, perché solo ora la denuncia? Dato che si trattava di un reato, perché il compagno dell’uomo arrestato ha atteso tanto tempo? A voi, la risposta.
Altri episodi recenti di pedofilia
A Cremona, arrestato un 40enne per aveva adescato una 14enne
Solo qualche giorno fa un 40enne è stato arrestato a Cremona con la stessa accusa, ai danni di una 14enne. L’uomo avrebbe conosciuto la minorenne in una chat. Ottenuta la sua fiducia, le avrebbe chiesto di inviargli foto e video con contenuto pedopornografico. Dopo questo primo approccio virtuale, l’uomo si sarebbe recato ad Ancona dove abitava la ragazza con la sua famiglia per conoscerla di persona. In totale ci sarebbero stati cinque incontri tra loro.
Ancona, Spiaggia del Passetto
A Lucca arrestato un 57enne in possesso di 10.000 immagini di bambini
Un altro gravissimo episodio è datato ieri, 10 di maggio: a Lucca un uomo di 57 anni è stato arrestato dopo essere risultato in possesso di circa 10 mila immagini di bambini e 78 video di natura pornografica. Le indagini sono partite dagli Stati Uniti, dove un’associazione chiamata National Center for Missing Exploited Children aveva scoperto il materiale. Da lì la perquisizione nell’abitazione dell’uomo, che risiede in un comune della Piana lucchese e il conseguente arresto in flagranza.
A Milano un insegnante di religione avrebbe molestato almeno 30 bambini
Lo scorso 29 di marzo è stato arrestato a Milano un maestro di religione con l’accusa di violenza sessuale aggravata. E’ fortemente sospettato di avere abusato di alcuni dei suoi alunni, tutti bambini tra i quattro e i cinque anni d’età. Mentre al momento dell’arresto le vittime sarebbero state 4, nelle settimane successive sono arrivate moltissime segnalazioni presso la Procura di Milano. L’uomo potrebbe avere abusato di almeno 30 bambini. Il 35enne insegnava in diverse scuole.
Per approfondire:
Giornata nazionale contro la pedofilia: emergono dati inquietanti