Ucraina, strage a Bakhmut e tragedia infantile a Zaporizhia, cosa è successo
Ieri vi parlavamo dei danni provocati dalla guerra in Ucraina al medio ambiente. Oggi, nella 382a giornata di guerra, riprendiamo l’argomento, non per ampliare l’offensiva russa, ma per tornare ai bambini, vittime innocenti del conflitto. Mentre a Bakhmut (nella regione del Donbass) c’è in corso una strage, nella regione di Zaporizhia è mancato poco perché si consumasse una tragedia nei confronti di due bambini.
Una granata anticarro utilizzata come un pallone
Due bambini nati nel 2012 e nel 2019 sono rimasti feriti a causa dello scoppio di una granata. I ragazzini l’avevano trovata per strada, mentre giocavano. L’oggetto cilindrico e sconosciuto aveva attirato la loro attenzione. Non avevano mai visto niente di tale. Così, i due bimbi hanno portato la granata a casa, nel villaggio di Novoivanivka. Purtroppo, mentre i piccoli giocavano, l’aggeggio è esploso.
I soccorritori son accorsi subito sul luogo dell’incidente, avvertiti dalle famiglie, che non si erano accorte dell’oggetto con cui giocavano i loro figli. Dopo avere stabilizzato i bambini, feriti in modo diverso, i sanitari li hanno accompagnati in ospedale, dove il più piccolo è stato medicato e rimandato a casa, mentre il più grande si trova ricoverato con lesioni più gravi. I militari hanno riportato che l’ordigno scoppiato era una granata anticarro Rkg-3.
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L’offensiva russa a Kherson
L’esercito russo continua la sua offensiva in diverse regioni ucraine. Ad esempio, Kherson continua sotto attacco. In mattinata un bombardamento ha provocato almeno 3 morti e due feriti. La città era stata liberata dall’esercito di Kiev a novembre dopo alcuni mesi di occupazione. Ma il gruppo Wagner non dà tregua. Il Ministero della Difesa ucraino continua a dichiarare che le forze di Kiev respingono costantemente gli attacchi russi, che si attestano a più di 100 al giorno.
La città di Cherson o Kherson
Papa Francesco invoca la pace e parla dell’indifferenza
Nel frattempo, Papa Francesco continua a parlare di pace. Per il Pontefice, lavorare per la pace significa non investire in armi. Stanti le sue parole, “La guerra è assurda e crudele. È un’azienda che non conosce crisi nemmeno durante la pandemia: la fabbrica delle armi”. Francesco parla dell’indifferenza globale. Si riferisce a coloro che non considerano il problema della guerra una disgrazia comune, perché non interessa loro direttamente.
Bergoglio riprende il concetto riferendosi alla senatrice a vita sopravvissuta alla Shoah. Liliana Segre ha scelto di utilizzare la parola “indifferenza” per segnare il binario 21 della Stazione di Milano, da dove partivano i treni con destino ai campi di concentramento nazisti.