Omicidio Andrea Gaeta: un 26enne si è consegnato

By Redazione

Andrea Gaeta è stato ucciso sabato notte nella sua auto, l’allarme è stato lanciato da una chiamata anonima.

Il giovane è stato trovato senza vita all’interno della sua auto, ed è stata da subito esclusa la pista del regolamento di conti.

Ora emergono alcuni particolari sulla vicenda, tra cui anche l’indentità dell’assassino: Mirko Tammaro, 26 anni, si è infatti costituito ed autoaccusato del delitto. Il motivo sarebbe legato alla gelosia: Tammaro avrebbe visto la sua ex fidanzata in compagnia della vittima, per questo motivo lo avrebbe ucciso.

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L’ipotesi inizialmente seguita dagli inquirenti, quella passionale, si è dunque rivelata corretta.

La vittima è figlio di un presunto boss del foggiano, si tratta di Francesco detto “spacca-palline”.

La ricostruzione

Tammaro avrebbe notato la ex fidanzata un compagnia della vittima, davanti ad un bar.

Poi la comitiva di Gaeta si è allontanata, e Tammaro avrebbe dunque lampeggiato al ragazzo per convincerlo a fermarsi. E’ sceso dall’auto e gli ha sparato 5 colpo di pistola.

L’indagato subito dopo aver commesso il delitto ha tentato la fuga verso l’Abruzzo, in direzione Termoli, ma ha poi deciso di costituirsi assistito dall’avvocato Antonello De Cosmo.

L’ipotesi di reato contestatagli è quella di omicidio volontario e porto illegale di arma da sparo.

La famiglia:  “Si è trattato di omicidio premeditato”

“Leggo come di una contestazione per omicidio con futili motivi, ma sono certo che in questo caso c’è anche premeditazione, perché l’assassino è andato a prendere una pistola, è uscito per le vie di Orta Nova in cerca di Andrea e quando lo ha trovato non gli ha lasciato scampo. Non è stato certo un gesto istintivo o immediato” ha detto l’avvocato Michele Sodrio difensore della famiglia di Andrea Gaeta.

Mirko Tammaro, 26 anni, ha alcuni precedenti per furto

“Sappiamo – prosegue Sodrio – che sono state raccolte prove a dir poco schiaccianti a carico del fermato”. E si rivolge al pm: “Faccio solo un appello al Pubblico Ministero, affinchè il corpo di Andrea sia restituito al più presto ai suoi familiari, che stanno vivendo l’ulteriore strazio di non potergli dare immediata sepoltura”

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