Monopoli, un altro femminicidio incomprensibile
Ancora una volta un femminicidio. Le ultime giornate hanno caratterizzato la cronaca italiana per l’efferatezza con la quale sono stati commessi in particolari due femminicidi gravissimi, che hanno scosso il Paese: quelli di Giulia Tramontano, 29 anni, incinta al settimo mese, accoltellata a morte dal suo compagno Alessandro Impagnatiello; e quello di Paola Romano, poliziotta di 58 anni, uccisa a colpi di pistola, nei pressi di Roma dal collega che aveva lasciato da pochi giorni e che si è poi suicidato, Massimiliano Carpineti.
I vari casi non sono fatti di cronaca isolati. Sono una illogica recidiva di una malattia sociale a cui non sembra si possa trovare un rimedio. La notizia che ci arriva da Monopoli non fa che accentuare la gravità di ciò che sta accadendo nel nostro Paese. Tema del dibattito è spesso se le donne denunciano, o no; se sopportano, se sono deboli. Poche volte si vede l’attenzione puntata sugli uomini; coloro che colpiscono e uccidono. I riflettori si devono accendere anche su di loro: evidentemente devono essere educati al senso della vita, della diversità e del possesso.
Giulia Tramontano e la vita che non c’è a 29 anni
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86enne investe e uccide sua figlia
Le notizie che ci arrivano da Monopoli vedono un uomo di 86 anni arrestato dai carabinieri a Monopoli perché ieri avrebbe investito sua figlia 54enne, con lo scopo di ucciderla. E ci è riuscito. L’uomo è accusato di omicidio volontario.
La dinamica dei fatti e il movente
I fatti ricondurrebbero a una lite per motivi familiari. Tra l’86enne e la 54enne c’erano tensioni dovuti a rapporti con parenti ed eredità. Alla fine del litigio il padre, a bordo della propria autovettura, avrebbe investito la figlia, provocandone il decesso. La chiamata al 112 è partita da un passante, che ha trovato il corpo senza vita della donna in campagna, in contrada Laghezza.
Le indagini condotte dai carabinieri di Monopoli
Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Monopoli e anche da personale della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale di Bari. Gli investigatori hanno trovato gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo e, dopo avere ricevuto il mandato firmato dalla procura del capoluogo pugliese, lo hanno sottoposto a fermo e portato in carcere a Bari, dove si trova adesso in attesa dell’interrogatorio di garanzia e della conferma del fermo da parte del gip. L’anziano è una persona del luogo e ha precedenti penali.
Nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia sul corpo della 54enne nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. Il reato contestato dovrà essere accertato in sede di processo.
Questo femminicidio va ad ingrossare l’elenco che fino a ieri segnava un pesante bilancio di 47 dall’inizio dell’anno.