Malattie croniche intestinali: cosa sono e quali sono
Le malattie croniche intestinali di tipo infiammatorio (sigla MICI o IBD) colpiscono molte persone in Italia e all’estero e riguardano anche i bambini. Sono patologie che interessano l’apparato digerente, chi ne soffre ha forme di infiammazioni croniche che causano continui fastidi come dolore addominale, diarrea cronica e recidivante (che tende a tornare), stimoli dolorosi alla base dell’intestino o della vescica, vomito, senso di nausea continua, fenomeni di perdita di peso, debolezza e anemia.
Si chiamano malattie infiammatorie croniche perché con i loro sintomi vari ritornano sempre, possono essere frequenti oppure ripresentarsi dopo molto o un po’ di tempo. Richiedono continuo monitoraggio, cure e attenzione alle nuove terapie in arrivo. Medici e ricercatori lavorano su percorsi di cura innovativi e di lungo tempo se non definitivi, sulla ricerca delle cause. Non esiste una malattia infiammatoria cronica, ne esistono diverse e ognuna con sintomi e caratteristiche proprie. Vediamone alcune:
- Malattia di Crohn;
- Colite Ulcerosa;
- Colite indeterminata;
- Coliti microscopiche (Colite Linfocitica, Colite Collagena, Coliti Eosinofile).
Ecco alcuni dati: le malattie croniche intestinali di tipo infiammatorio colpiscono 100.000 abitanti ogni anno soltanto in Italia, sono stimati 250.000 pazienti, dai cinque ai dieci nuovi casi ogni anno. Le patologie indicate non hanno genere e età, però si stima che la frequenza è tra i soggetti dai venti ai quarant’anni, periodo di vita attiva a livello professionale, sociale e con consumi e stili quotidiani dinamici. Sicuramente, le abitudini incidono anche sui percorsi di terapia.
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Sintomi e quotidianità con le malattie croniche intestinali
Il 19 maggio si festeggia la Giornata Mondiale delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino, questa giornata è anche nota come World IBD Day. Le storie dei pazienti raccontano bene la quotidianità con i tanti sintomi che accompagnano le diverse malattie.
Il dolore cronico è l’elemento ricorrente e invalidante che tutti riportano nei loro racconti. Ed anche il senso di debolezza improvvisa, la scoperta della diagnosi e il fatto che per molte forme di infiammazione intestinale ci si sta avvicinando alle cure definitive, per il momento ci sono solo medicinali che migliorano la quotidianità e i sintomi. Ne parliamo meglio nel prossimo paragrafo perché di passi avanti se ne sono fatti.
Cure definitive che partono dalle cause effettive delle IBD
Passi avanti nello studio delle cause delle malattie croniche intestinali e infiammatorie. Un gruppo di ricercatori del MedUni di Vienna, ha pubblicato un nuovo studio sulla rivista scientifica Embo reports. Il fattore scatenante delle IBD risiede sulla superficie delle cellule epiteliali intestinali. Lo scopo di queste cellule è quello di creare una barriera di assorbimento per nutrienti, acqua e allo stesso tempo impedire l’ingresso di microrganismi e tossine.
Gli studiosi che hanno pubblicato le loro scoperte su Embo ritengono che arrivare alla causa delle patologie croniche infiammatorie può essere la svolta per nuove e definitive cure.
Infiammazioni intestinali croniche e proteina CDHr5
Sulla superficie delle cellule epiteliali intestinali sono state scoperte alterazioni importanti definite microvilli. Sulla loro presenza si basano le nuove ricerche sullo sviluppo degli IBD, al momento le prime sperimentazioni sono state fatte sui topi. Le ricerche devono constatare se le persone affette da IBD soffrano della mancanza di una certa proteina chiamata CDhr5, importante nella struttura di collegamento dei vari microvilli.
La parola degli scienziati: “la riduzione o la mancanza di proteine IMAC e il relativo deficit organizzativo del brush border, in combinazione con la permeabilità dello strato di muco, si sono rivelati possibili fattori scatenanti delle malattie infiammatorie croniche intestinali“.
Farmaci e terapie potrebbero in futuro basarsi sulla produzione di proteine Imac nelle cellule epiteliali intestinali, gli scienziati ritengono che si è ad un buon punto di partenza per contraste lo sviluppo delle IBD. Le nuove terapie saranno attente anche agli stili di vita perché si è scoperto che dieta ricca di zuccheri e grassi rende più permeabile lo strato di muco nel brush border delle cellule epiteliali intestinali e scarsa la produzione di CDHR5 che contrasta la naturale funzione difensiva delle cellule epiteliali.