Il caso Sara Pinna e l’offesa al bimbo calabrese: “Chiedo scusa, mio nonno è di Taranto”

By Redazione

Sara Pinna, conduttrice e giornalista veneta, chiede scusa per le sue parole pronunciate durante un collegamento nei confronti di un bimbo calabrese.

L’offesa in diretta

 Tutto è successo al termine della partita Cosenza-Vicenza. Un bambino intervenuto con il padre ai microfoni dell’emittente veneta aveva detto: “Lupi si nasce”, e piccata la giornalista aveva risposto: “Ma gatti si diventa, tanto verrete tutti in pianura a cercare lavoro”.

Ma al padre del piccolo questa risposta gratuitamente offensiva proprio non è andata giù, e ha scritto una lettera alla conduttrice definendola una “ignorante”.

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Adesso la conduttrice chiede scusa.

“Non rispecchia il mio pensiero, mie parole fraintese”

Dopo una bufera social che ha condannato aspramente le esternazioni della giornalista, la donna ha chiesto scusa: “Mi sono scusata, Io non sono contro il Sud. Mio nonno è di Taranto”.

“Il 21 maggio ho contattato il genitore, mi sono fatta dare il suo telefono e l’ho chiamato: telefonata di cinque minuti e 11 secondi, che ho registrato. Ci tenevo particolarmente a scusarmi con lui e con bambino. Nella telefonata ho detto: “Sono mortificata per quelle parole, che non sono state appropriate. Per la verità andrebbe capito il senso in cui volevo dirle, ma qui è secondario: quel che mi interessa è sapere come sta il bambino”.

“Questo per quanto mi renda conto benissimo di come, se le cose non vengono manipolate dagli adulti, i bambini siano sereni…”.

Poi ha aggiunto: “Sono sarda e questo cognome, in realtà, riporta anche alla motivazione della frase infelice che mi è uscita. Mio nonno paterno è di Taranto ed è venuto qui a fare il ferroviere... Noi, famiglia sarda, siamo venuti in Veneto per lavorare e ho cambiato tifo, diventando tifosa del Vicenza piuttosto che del Cagliari. Era questo il senso..” ha spiegato la conduttrice.

Poi avvisa che, a seguito delle offese da lei ricevuto sui social, che sono state: “più del dovuto…” si tutelerà in sede legale contro le offese ricevute.

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