Guenda Goria, è stata ospite con la madre Maria Teresa Ruta ad “Oggi è un altro giorno”.
Durante l’intervista, Guenda ha parlato del rapporto con la madre, che spesso non è stato esente da contrasti e controversie.
Un rapporto travagliato, soprattutto da adolescente
Guenda ha ammesso di avere avuto un rapporto travagliato con la mare durante l’adolescenza, ma nel corso dell’intervista con Serena Bortone ha spiazzato un po’ tutti con le sue parole: “Mamma è una donna che ha sempre avuto a cuore la sua felicità e la felicità degli altri. Una donna molto generosa che dà tanto amore, ma è anche una donna che ha sempre ben presente qual è la sua realizzazione. Una donna forte, indipendente. Ha sempre cercato di conciliare i suoi interessi con quelli degli altri”.
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“Quello che secondo me non ha saputo fare è un passo indietro per dare priorità ai figli e alle loro esigenze”, ha chiosato.
Guenda, in buona sostanza, ha detto poi senza mezzi termini di essersi sentita abbandonata dalla madre, di aver percepito alcuni suoi atteggiamenti come delle mancanze di attenzioni vere e proprie.
“I figli anche quando sono autonomi e indipendenti dicono ‘io non ho bisogno di niente’, ma la verità è che abbiamo sempre bisogno. Io ancora oggi le chiedo dei consigli e i suoi consigli sono preziosi. Poi si è innamorata perdutamente e io ho sofferto un po’ la sindrome dell’abbandono, anche perché c’era già mio padre che se n’era andato dopo la separazione”, ha ammesso la 33enne.
Al quel punto Serena Bortone ha chiesto come avesse detto ai suoi genitori di sentirsi abbandonata, e Guenda ha risposto: “In realtà a volte non ho detto niente, non mi sentivo autorizzata a dire certe cose. Altre volte magari ho sbottato…ammetto che è meglio il dialogo, parlare. I figli devono parlare”.
L’evento drammatico nella vita di Maria Teresa: la violenza a 19 anni
Maria Teresa ha raccontato di un traumatico evento della sua gioventù, subìto quando aveva 19 anni.
“Era il 14 agosto, io ero a Roma, stavo per andare a prendere il treno per tornare da miei genitori. Non c’era nessuno per strada. Due ragazzi hanno iniziato a inseguirmi per derubarmi, io mi sono infilata in un androne. Loro però sono riusciti a prendermi e hanno iniziato a dirmi: ‘Smettila di urlare, altrimenti oltre a derubarti ci divertiamo’. Non sono riusciti a fare nulla perché non sono riusciti a togliermi i pantaloni. Avevo dei jeans aderenti e i camperos, e quindi sono scappati. Ma fu un evento che mi segnò molto…”