Beppe Grillo e i rapporti del Movimento 5 Stelle con il Pd
Beppe Grillo è stato protagonista nella serata di domenica 12 novembre del programma Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio su Nove. Il poliedrico Grillo (comico, politico, scrittore, conduttore) ha parlato come un fiume. Era la sua prima partecipazione ad un programma della televisione nazionale in 9 anni, il 2014, quando andò da Bruno Vespa. Il comico parla senza mezzi termini: del Movimento 5 Stelle, della sua tessera del Pd (“ho fondato il Movimento 5 Stelle ma mi sono iscritto al PD, ad Arzachena“) del processo a suo figlio Ciro. Ve lo raccontiamo in questo post.
Per approfondire:
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Il Movimento 5 Stelle e la collaborazione con il Pd
Beppe Grillo nomina anche Giuseppe Conte, leader del M5S con il quale ammette di aver avuto all’inizio “un bel litigio“, “quando l’ho scelto non era iscritto al Movimento. È un bell’uomo, un laureato, parla inglese, poi parlava e si capiva poco… perfetto per la politica… ma è migliorato“
E, intanto, il leader del M5S, ieri, dopo essersi unito sabato a Roma a Elly Schlein nella manifestazione del Partito democratico contro il governo, ha detto che “il dialogo con il Pd si intensificherà“, precisando: “Non faremo la stampella di nessuno“.
“Non posso condurre un movimento politico”
Grillo esordisce rivolgendosi al pubblico. Il suo tono è perentorio; non scherza: “Non posso condurre o portare a buon fine un movimento politico, mi sono ritirato a guardare cosa succede. (…) Io sono qui per capire se sono il peggiore. Sì, io sono il peggiore. Io ho peggiorato questo Paese, non c’è battuta. Dopo l’ultima intervista con Vespa ho perso le elezioni, tutti quelli che ho mandato aff… sono al governo, ho combattuto tutto il mondo ed ora vado in un bar e mi fate pagare il caffè. Sono il peggiore“.
E quando Fazio gli chiede come mai non se ne fosse accorto prima, lui risponde “c’era Casaleggio, lui era un organizzatore e aveva del metodo, io faccio danni anche da solo quando sono a casa“. Un’affermazione che fa discutere, la sua. E non è stata l’unica. Il suo monologo è stato considerato da molti uno show provocatorio, proprio “dell’orrore”.
Grillo contro Giulia Bongiorno e Di Maio
Recentemente, si è tenuta un’udienza del processo che vede imputato suo figlio Ciro, accusato di stupro di gruppo nei confronti di una 19enne italo finlandese. L’avvocato della ragazza vittima dello stupro è la senatrice della Lega Giulia Bongiorno. E il garante del movimento non si è lasciato sfuggire l’occasione di lanciare frecciatine irrispettose nei confronti della senatrice: “È un avvocato, presidente della commissione Giustizia, è una senatrice della Lega che fa comizietti davanti ai tribunali dove c’è una causa a porte chiuse… È inopportuno. Così si mischia tutto“
Ma il cofondatore e garante del Movimento Cinque Stelle non ha da ridire soltanto su Giulia Bongiorno. Quando parla di Luigi Di Maio, ad esempio si rivolge a lui come “Giggino la cartelletta era il politico più preparato ma non pensavamo (lui e Conte ndr) si facesse prendere dal potere di organizzare le persone“.
Nessun ripensamento su reddito di cittadinanza e superbonus
L’autocritica di Grillo non ha contemplato ripensamenti sulle misure bandiera del Movimento: reddito di cittadinanza e superbonus: “Era un’idea anche il superbonus edilizio, con Draghi gli accordi erano che doveva durare almeno 5 anni, come il reddito di cittadinanza, e poi andava diluito. Invece li hanno fermati“.
Le reazioni sul web all’intervento di Grillo
Naturalmente, la presenza di Grillo a che tempo che fa non è passata inosservata e questa mattina la rete è stata inondata da reazioni altalenanti. Di fatto, pare che il web si sia diviso in due: da un lato, ci sono coloro che lodano le verità espresse da Grillo nei suoi monologhi urlati, anche se alcuni dettagli importanti sono stati persi nella confusione generale. Dall’altro lato, ci sono coloro che si dichiarano disgustati e criticano sia Grillo che il conduttore del programma per avergli dato spazio. Sono stati raccolti alcuni commenti degli utenti che esprimono il loro sdegno nei confronti dell’ospitata del fondatore del Movimento 5 Stelle.