In diretta su tik tok dal carcere con canzoni neomelodiche, 3 carcerati nei guai

By Ana Maria Perez

I reclusi in diretta su tik tok dal carcere di Terni

Se vi parlo di canzoni neomelodiche, di una pizza calda e della diretta su tik tok, cosa potreste pensare? Che vi sto parlando della vita normale dei ragazzi di oggi, attaccati perennemente ai social in cerca di follower e di like. Il fatto è che, mentre i ragazzi sì, sono giovani, il luogo dov’è stato girato il video è “atipico” per le dirette social. Cioè, si tratta del carcere di Terni. Ma chi erano i giovani? E come sono stati rintracciati? Vi raccontiamo in questo post cosa facevano i reclusi in diretta su tik tok dal carcere. Non perdetevelo!

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La diretta dal carcere, girata con un microcellulare

La denuncia è partita dalla squadra mobile di Napoli alla Questura di Terni. I poliziotti parlavano di un video trasmesso in diretta live su tik tok, nel quale tre uomini, di cui due con volto parzialmente coperto da sciarpe, cantavano canzoni neomelodiche, e festeggiavano con una pizza appena sfornata. Gli investigatori hanno riconosciuto Francesco Pio Valda, e tramite lui, sono arrivati agli altri due ragazzi, compagni di merende, anzi, di “pizzate”.

Gli agenti della Polizia di Stato, coadiuvati dalla Polizia Penitenziaria, hanno eseguito il 13 dicembre un mandato di perquisizione sottoscritto dal Procuratore di Terni, e hanno trovato nella cella dei ragazzi un mini-cellulare che, nonostante le sue piccole dimensioni, conteneva telecamere idonee alle videoregistrazioni.

Gli investigatori hanno trovato anche gli indumenti usati per girare il video contestato. Ora i tre si trovano accusati di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione, il che non agevolerà la loro situazione all’interno del penitenziario, almeno in termini di premi o sconti di pena, poiché l’utilizzo da parte dei detenuti di telefoni cellulari all’interno del carcere è un reato severamente sanzionato.

terni carcere
Carcere di Terni

Chi è il carcerato identificato tramite il sistema Sari?

Gli investigatori, nonostante il parziale travestimento, hanno riconosciuto, tramite l’utilizzo del sistema Sari ( il sistema di riconoscimento facciale utilizzato dalla polizia di Stato), Francesco Pio Valda, accusato dell’omicidio di Francesco Pio Mainone, diciottenne ucciso per errore sul lungomare di Napoli il 20 marzo 2023. Il ragazzo, nonostante abitasse nel difficile quartiere di Pianura, nella via Escrivà, non era collegato alla criminalità organizzata. Suo padre è un pregiudicato, ma nemmeno lui era riconducibile ad Associazioni o gruppi camorristi.

In seguito si è scoperto che il 18enne era rimasto vittima di una lite tra paranze per un paio di scarpe macchiate. Francesco Pio Valda, nell’allontanarsi dal luogo, avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco, uno dei quali avrebbe ucciso il giovane, risultato totalmente estraneo alla vicenda. Ed è per questo motivo (ma non solo) che si trova detenuto presso la casa circondariale di vocabolo Sabbione a Terni.

Valda è figlio di un affiliato al Clan Cuccaro deceduto in un agguato di camorra nel 2013.

francesco pio valda

I tre arrestati, tutti italiani

I tre giovani presunti autori del video sono di nazionalità italiana: due hanno origini campane e l’altro siciliane, e sono detenuti per reati inerenti al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio e associazione di tipo mafioso.

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