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Guerra in Ucraina, l’esercito ucraino a corto di soldati sotto i 40 anni. Leggiamo le testimonianze di ex combattenti giovanissimi

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Guerra in Ucraina, unità a corto di personale

L’esercito ucraino chiede leve giovani, sotto i quarant’anni, per sostituire i soldati sopra i quarantacinque anni sfiniti dalla guerra che dura ormai da due anni. Mancano sostituzioni e molte leve si ammalano a causa del freddo, e dello stress.

I soldati ucraini devono essere sempre pronti all’inizio di una nuova offensiva russa, controllare le frequenti le visite di droni di ricognizione o attacco. Oleksandr Volkov, comandante del battaglione 24esima brigata, lancia l’appello all’agenzia stampa Afp, ecco che cosa racconta. “Le nostre unità sono a corto di personale, servono giovani, sotto i 40 anni, e motivati“. Leggendo tutti i fatti e guardando i video di questi anni si vede la partecipazione dei giovani, anche emotiva, alla guerra, ma si è arrivati a due anni e sul campo alla fine arriva la demotivazione da stanchezza o da paura.

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L’esercito ucraino all’inizio era pieno di volontari ma la situazione è cambiata nel tempo

Nei primi mesi di Guerra in Ucraina, l’esercito ucraino era pieno di volontari che combattevano con coraggio ed entusiasmo. L’inizio dell’offensiva russa e la necessità di fendersi ha stimolato adrenalina ed esaltazione. “Tutti si sono precipitati a combattere“, racconta Igor Prokopiak, “ma col tempo la situazione si è calmata“.

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I tantissimi video dei social network e anche i continui servizi giornalistici hanno mostrato più volte il lato terribile e crudele della guerra. La paura di morire ha sostituito dopo un po’ gli entusiasmi di inizio conflitto, poi si sono uniti la necessità o volontà di stare vicino ai famigliari, oppure di volersi unire alle famiglie fuggite all’estero. Le mogli dei soldati al fronte fanno pressione su Zelensky per il rientro dei mariti impegnati da 22 mesi nel conflitto. L’età media dei soldati supera i quarant’anni.

Guerra in Ucraina, aggiornamenti importanti su aiuti militari e nuove dichiarazioni di Putin

Niente nuovi aiuti all’Ucraina prima della fine dell’anno, lo hanno dichiarato i leader democratici e repubblicani del Senato americano. Le due parti hanno cercato un compromesso ancora non raggiunto. Il Consiglio dell’UE ha adottato il dodicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Il tutto mentre Vladimir Putin dichiara che le motivazioni e gli obiettivi dell’offensiva su Kiev non sono cambiate e che non accetta l’ingresso ucraino nella nato. Il nostro ministro della difesa, Crosetto, ha annunciato l’approvazione del Cdm che proroga gli aiuti fino al 31 dicembre 2024.

Offensiva russa e sistema di reclutamento inefficiente in Ucraina

L’offensiva russa ha preso tutti alla sprovvista anche se gli analisti avvisavano da tempo il rischio di conflitto nel cuore dell’Europa dell’est. Ha preso tutti alla sprovvista ma ha colpito soprattutto uno stato con molti problemi strutturali partendo dalle file militari. Dove non è facile reclutare uomini e soprattutto giovani, quei pochi che sono riusciti a far entrare come volontari o con arruolamento forzato, si sono rilevati poi facili alla stanchezza, demotivati e pieni di problemi psicologici.

Testimonianze di giovani ucraini ex combattenti

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Ecco la testimonianza di un trentenne che ha combattuto nella Guerra in Ucraina, Ivan Ishchenko: “All’inizio ho deciso di andare in guerra perché sono un patriota. Volevo combattere per un’Ucraina libera. Ma quando ho visto la situazione, lo spargimento di sangue, mi sono reso conto di avere paura. Non ho tenuto psicologicamente“.

E poi la testimonianza di un giovane disertore, 19 anni, Bodgan Marynenko. “Ho deciso di partire ancora minorenne così che mi lasciassero andar via. Se succedesse qualcosa a mio padre sarei l’unico in grado di sostenere mia madre e le mie sorelle. Intendo sostegno finanziario, ma anche morale.”

Accettare di partecipare ad un conflitto e poi voler andare via non è semplice, perché la guerra richiede numero e presenza. Ed è anche difficile non poter scappare da un paese in guerra e decidere di non combattere, anche qui la necessità di numeri e leve crea degli obblighi a cui la popolazione non vuole rispondere.

Che cosa non sta funzionando nell’esercito ucraino

Il sistema di reclutamento doveva favorire il ricambio periodico sul fronte. Però non ha tenuto contro che la mobilitazione iniziale cambia nel tempo, in tutto ciò si sono anche uniti inefficienze e corruzione. L’esercito ucraino, partendo dagli alti comandi, punta sulla quantità di leve e non sulla loro qualità, le deve scegliere non solo motivate ma anche preparate ad affrontare momenti lunghi di freddo e conflitto, problemi psicologici, l’impatto quotidiano con i morti e i feriti.

C’è chi parla di una sopravvivenza del sistema sovietico nel metodi di reclutamento ucraini e il presidente Volodymyr Zelensky sa che oltre ad aver bisogno di uomini e armi deve anche preparare meglio le leve presenti e le nuove reclute. La scorsa estate ha licenziato diversi funzionari regionali responsabili dei reclutamenti. Nella corruttela anche un giro di mazzette che consente ai soldati di fuggire all’estero mentre magari si obbliga un altro civile ad arruolarsi. Da sempre, la corruzione si approfitta lì dove non c’è una risposta politica e sociale forte e in questo caso agisce dove c’è l’istinto di fuggire dalla guerra.

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