Omicidio nella notte in centro a Venezia, il motivo? La gelosia. La vittima, un 25enne

By Ana Maria Perez

Omicidio nella notte a Venezia

Mentre raccogliamo i risultati delle manifestazioni di piazza di ieri, 25 di novembre, giorno internazionale per eliminare la violenza contro le donne, ci ritroviamo con un altro caso di morte violenta. Questa volta la vittima non è una donna, bensì un uomo, ma il motivo è sempre lei: la gelosia, l’uomo che non accetta il NO e la fine di una storia. Solo che in questa occasione, l’omicida ha deciso di togliere la vita a LUI. Quale? Quello che la sua “ex” aveva scelto al suo posto.

Non si tratta più di un “se non sei mia, non sarai di nessun altro“, ma di “se io non posso, nemmeno tu“. Un concetto piuttosto arbitrario dell’Amore, non vi pare? Vi raccontiamo tutto in questo post.

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Poco dopo la mezzanotte tra sabato 25 e domenica 26 di novembre non lontano dalla Stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia, c’è stata una sparatoria. I fatti sono accaduti nella zona tra San Geremia e il ponte delle Guglie in direzione di Strada Nuova.

Secondo le prime informazioni, un italiano di 33 anni, dopo un acceso diverbio con un tunisino, avrebbe estratto un fucile e avrebbe sparato all’uomo diversi colpi d’arma da fuoco. Il tunisino era in compagnia di un connazionale, che ha subito dato l’allarme.

Sul posto, oltre ai sanitari del Suem, sono arrivati immediatamente i Carabinieri e i municipali, ma per l’uomo non c’era più nulla da fare. La polizia scientifica e il medico legale hanno raggiunti gli investigatori (che nel frattempo avevano isolato la scena del crimine) sul posto dove sono avvenuti i fatti per effettuare i primi rilievi. Gli scientifici hanno lavorato tutta la notte, mentre la salma è stata condotta in obitorio, in attesa del’autopsia.

Il presunto omicida, che lavora nel settore dei trasporti, è stato arrestato e portato in caserma, dopo che gli investigatori hanno rinvenuto un fucile con matrice abrasa poco distante dal punto dell’agguato. Le motivazioni dell’efferato crimine sono ora al vaglio degli inquirenti, che dovranno accertare se c’è l’aggravante della premeditazione.

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I protagonisti: lui, lei e l’altro

Lui, il presunto carnefice, è un cittadino italiano di 33 anni, mentre l’altro, la vittima, è un cittadino tunisino di 25 anni. Lei è la “preda” contesa, a quanto pare. Anche se le motivazioni dell’agguato non sono state ancora accertate, a giudicare dai toni del diverbio, sembrerebbe che la ragione di tanta violenza sia stata la gelosia. L’ex fidanzata del veneziano avrebbe dato per conclusa la loro storia e avrebbe iniziato un rapporto sentimentale con il tunisino, che al suo ex non sarebbe andata proprio bene, al punto da togliere di mezzo il suo “rivale”.

Ora gli investigatori stanno analizzando tutti gli elementi in loro possesso, senza sbilanciarsi. Hanno sequestrato le telecamere della zona e interrogato i proprietari del bar dove si è consumata la tragedia, che sono cittadini di origini bengalesi. Anche se l’ipotesi del movente pare essere la gelosia, non si escludono altre ipotesi, come fatti di droga o una vendetta.

A coordinare le indagini, il pm Davide Nalin della procura di Venezia. La notizia, fornita dal Corriere della Sera, giunge come un fulmine a ciel sereno, dato che lo scorso 3 ottobre, il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) aveva condannato Nalin alla sospensione dal suo incarico per sei mesi e poi al suo trasferimento a Vicenza con il ruolo di giudice civile, lasciando definitivamente quello di pubblico ministero.

La punizione era stata inflitta per un caso di pressioni nei confronti di una studentessa che era finita nell’indagine contro l’ex Consigliere di Stato Francesco Bellomo, in quello che fu definito il sexgate. Nalin ha ricorso la sentenza in Cassazione e si attendono gli esiti, ma per adesso continua a espletare le sue funzioni come pubblico ministero.

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Davide Nalin

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