Ecuador, ucciso il candidato alle elezioni presidenziali, Fernando Villavicencio
Questa mattina è giunta in Italia una notizia sconvolgente da oltreoceano. Il mondo politico, ma non solo, è rimasto spiazzato dall’uccisione in Ecuador del candidato alle elezioni presidenziali, Fernando Villavicencio. Il fatto ha scosso tutto il paese e il mondo in generale. Vi raccontiamo quello che è successo e quali sono le possibili conseguenze.
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Chi era Fernando Villavicencio?
Fernando Villavicencio, 59 anni, era un giornalista e attivista politico, candidato per il movimento Costruire Ecuador, vicino al governo dell’attuale presidente, Guillermo Lasso. Era noto per le sue denunce contro la corruzione, soprattutto durante il governo dell’ex presidente Rafael Correa. L’attentato è stato compiuto a ridosso delle elezioni presidenziali, che si terranno il 20 agosto.
La dinamica dei fatti
Il 10 agosto, Villavicencio stava partecipando a un evento elettorale in una scuola di Quito, la capitale dell’Ecuador. Al termine del comizio, mentre stava salendo su un camion bianco, è stato raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco sparati da sconosciuti. È stato trasportato d’urgenza in una clinica, dove è morto poco dopo. Altre persone sono rimaste ferite, tra cui alcuni agenti di sicurezza e un’altra candidata alle presidenziali.
Le condanne da parte dei rappresentanti politici del Paese
Il presidente Lasso ha condannato l’assassinio e ha dichiarato che si tratta di un atto della criminalità organizzata, legata al narcotraffico. Ha anche firmato due decreti: uno per dichiarare lo stato di emergenza nazionale e mobilitare le forze armate, e l’altro per stabilire tre giorni di lutto nazionale. Ha inoltre assicurato che il crimine non resterà impunito e che le elezioni si svolgeranno regolarmente.
L’omicidio di Villavicencio ha suscitato la reazione e la solidarietà di tutto lo spettro politico ecuadoreno. Anche i suoi avversari alla corsa presidenziale hanno espresso il loro cordoglio e la loro indignazione. Infatti, pochi minuti dopo la conferma della morte del giornalista ed ex deputato, gli altri sette candidati alla presidenza hanno espresso le loro condoglianze e la loro solidarietà alla famiglia e agli amici di Villavicencio. La favorita dei sondaggi, Luisa González, candidata del partito dell’ex presidente Correa, ha detto che la morte di Villavicencio “è un lutto per tutti”. Il candidato indigenista Yaku Pérez ha chiesto di “unirsi e recuperare la pace”. Il candidato indipendente, Otto Sonnenholzner, ha affermato che “il paese è sfuggito di mano” al governo.
Luisa Gonzalez
Le indagini della polizia e la crisi di sicurezza nel Paese
La polizia ha arrestato sei persone sospettate di essere coinvolte nell’attentato. Uno dei fermati è morto per le ferite riportate durante lo scontro a fuoco con le autorità. La Procura della Repubblica, coadiuvata dalla polizia, sta raccogliendo prove sulla scena del crimine e nel centro medico in cui sono state portate le vittime. Villavicencio aveva denunciato di aver ricevuto minacce di morte da parte di un capo narco di nome José Adolfo Macías Villamar, alias “Fito”.
Josè Adolfo Macias Villamar
L’uccisione di Villavicencio è un segnale allarmante della grave crisi di sicurezza che affligge l’Ecuador, minacciato dalla presenza sempre più forte dei cartelli della droga. Si teme che questo episodio possa innescare una spirale di violenza e destabilizzazione, in vista delle elezioni e oltre.