L’assoluzione di Kevin Spacey (9 volte) e la condanna mediatica

By Ana Maria Perez

L’assoluzione di Kevin Spacey a Londra

Con la parola “assolto” e le lacrime dell’attore si è chiusa la vicenda giudiziaria che era partita nel 2017, quando il premio Oscar era stato accusato da quattro uomini per abusi sessuali. In seguito alle accuse, la Star aveva subito un tracollo professionale ed economico. Il cinema, che fino a quel momento lo acclamava, gli ha voltato le spalle. Questa volta Spacey non doveva interpretare un ruolo credibile. Perché con la reputazione totalmente rovinata tutto ad un tratto era diventato “incredibile”.

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Le accuse da parte di 4 uomini anonimi

Le accuse rivolte all’attore da parte di 4 uomini più giovani riguardavano nove episodi che sarebbero avvenuti nel periodo tra il 2002 e il 2013 nella capitale britannica; tra questi episodi, in un’occasione l’attore avrebbe drogato un uomo per sottoporlo a praticare sesso orale. Sul caso aveva indagato la Metropolitan Police (la polizia di Londra), coordinata dalla Procura della Corona.

Kevin Spacey in aula era stato descritto come un predatore seriale viscido, disgustoso e spregevole. Stanti le accuse, Spacey avrebbe colpito le vittime con una “mossa caratteristica”, che consisterebbe nell’afferrare l’inguine delle sue vittime con violenza. L’attore si è sempre dichiarato innocente, ha parlato di rapporti consensuali ha chiesto scuse ad un uomo se aveva mal interpretato il suo atteggiamento all’apparenza compiacente di fronte alle avances della Star.

Quale sia l’identità delle sue presunte vittime non è dato a sapere, perché la legge britannica prevede il loro anonimato a vita.

La condanna mediatica e il tracollo di Kevin

Come ha dichiarato l’avvocato dell’attore, Patrick Gibbs, l’attore era già stato processatao e condannato dai media molto prima che iniziasse il processo. Nell’articolo di oggi di “Il Caffé di Gramellini”, il giornalista fa una valutazione molto severa dell’atteggiamento tenuto da parte dei media nei confronti di Kevin Spacey: “Siamo talmente affascinati dal piacere perverso della maldicenza che gli avvisi di garanzia, anzi le semplici denunce, vengono interpretate dalla tribù giudicante dei social come una sentenza inappellabile di condanna“.

La verità è che uno degli attori più bravi di tutti i tempi dal 2018 fino ad oggi ha girato un solo film con Franco Neri: L’uomo che disegnò Dio, del 2022, dove Spacey interpretava un poliziotto. Chissà se la sentenza di ieri consentirà all’attore di ripartire da capo. Chissà se i suoi detrattori gli chiederanno scuse o gli stringeranno la mano complimentandosi per il successo in Tribunale!!

Di fatto, le lacrime dell’attore, che ha ringraziato i giudici, non sono di gioia, ma di liberazione mista a rabbia e di dolore. Un calvario che gli ha tolto reputazione e benessere.

Il processo e il verdetto finale senza Appello

Per nove volte di fila, il presidente della giuria del Southwark Crown Court ha ripetuto le parole “not guilty” (non colpevole). La giuria ha creduto alla versione di Kevin Spacey e lo ha assolto. La procura della corona, da parte sua, ha comunicato che non farà appello alla sentenza e ha chiarito che “la funzione della Procura non è di decidere se una persona è colpevole o innocente, ma di arrivare a valutazioni eque, indipendenti e obiettive sull’eventualità di procedere con un’incriminazione”.

Un uomo distrutto che prova gratitudine

Kevin Spacey non solo ha ringraziato i giudici e la giuria mentre si trovava in Aula. Uscendo dal tribunale di Southwark, l’attore ha concesso qualche parola a coloro che lo attendevano: si è dichiarato “commosso” per il verdetto ed “estremamente grato alla giuria per aver esaminato attentamente tutti i passaggi”. Spacey ha ringraziato anche la sua squadra di avvocati, che si è battuta per lui.

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