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1 sim che vale miliardi, quella di Leonardo Apache La Russa

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Leonardo Apache La Russa, 1 sim che vale miliardi, perché?

Parliamo del caso di Leonardo Apache La Russa. Ovviamente, con rispetto. E’ sotto indagine e la magistratura ora deve accertare le sue eventuali responsabilità. Dell’accaduto ve ne abbiamo già parlato. Ora non vogliamo infierire perché quanto successo è stato già raccontato e ora si trova al vaglio degli inquirenti. Quello di cui oggi vorremmo parlare è dell’importanza della Sim del cellulare del terzogenito della seconda carica dello Stato. E vi diciamo perché.

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Le responsabilità di Leonardo Apache La Russa

Il figlio di Ignazio La Russa è accusato di stupro. I fatti sarebbero accaduti il 18 di maggio. Quella notte il ragazzo l’ha passata con una 22enne conosciuta in un locale di Milano (la discoteca Apophis). La giovane ha dichiarato di essersi svegliata a casa di La Russa , ma di non ricordare nulla dell’accaduto. Dichiara solo di essere stata stuprata. Il ragazzo controbatte: “è vero; è stata a casa mia, ma non l’ho stuprata; il rapporto era consenziente”. Del resto, le chat pubblicate sul web sono chiare: la ragazza non ricorda.

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L’importanza del cellulare e della SIM

Come in ogni indagine penale, a chiarire i fatti accaduti spesso serve il cellulare, che può rivelare orari, stati d’animo, accordi, appuntamenti, ecc. Nel caso di Leonardo Apache La Russa la verifica dei dati contenuti nel suo telefono ha subito qualche “battuta d’arresto”; nel senso che il cellulare è stato consegnato agli inquirenti spontaneamente, mentre sulla Sim sono sorti dei problemi giuridici; quali?

La Sim, intestata allo Studio Legale del Padre

La Sim del cellulare del terzogenito della seconda carica dello Stato è intestata allo Studio legale riconducibile al padre. Al momento non si comprende il perché, ma di fatto ciò significa che gode dell’immunità parlamentare, considerato che Ignazio La Russa è la seconda carica dello Stato. Ciononostante, il ragazzo ha messo a disposizione degli investigatori la Sim, ma di fatto essa non può essere accettata senza l’autorizzazione del Senato.

Di fatto, il Senatore La Russa si trova in una sorta di cul-de-sac. Se attestasse che la sim era usata solo dal figlio indurrebbe a chiedersi perché la sim di un ragazzo fosse intestata a una società legata allo studio legale. A volere pensare male, si potrebbe sospettare che l’intestazione formale sia forse avvenuta a fini di sgravio fiscale. Anche se le tariffe business, si sa, sono molto più elevate di quelle dedicate alle persone fisiche. Da altra parte, se La Russa confermasse che la scheda telefonica è di sua pertinenza, indurrebbe a chiedersi perché la sim fosse nelle mani di un ragazzo e non sia stata custodita correttamente.

E’ veramente importante avere la Sim?

Ora, dal momento in cui il ragazzo ha consegnato il cellulare, ha accettato che venga fatta la copia forense di tutti i suoi dati. Ai giorni nostri, in realtà, che vi sia la Sim o meno non è un fatto di grande importanza, perché le informazioni possono essere ricostruite partendo dal cellulare. Molti dati restano impressi nel telefono (in funzione del brand e delle funzioni) e altri possono essere rilevati dai cloud.

Secondo l’esperto: “La disponibilità della SIM agevola non poco il lavoro dell’analista, ma in genere alla sua mancanza si sopperisce in altro modo. Per esempio, estraendo il “token”, che è una sorta di codice memorizzato nel dispositivo stesso e che condensa i dati di autenticazione a quella app, e utilizzandolo per la decodifica. In altri casi, si utilizzano fattori di autenticazione alternativi, o altre tecniche ancora“.

Perché tanto accanimento sulla Sim?

Il fatto che il figlio della seconda carica dello Stato abbia compiuto “un passo in falso” metterebbe in cattiva luce FdI, perché uno dei suoi rappresentanti perderebbe credibilità. Tuttavia, la rappresentante istituzionale, Giorgia Meloni, non ha voluto dedicare al caso grande attenzione, liquidandola come “una questione di famiglia“. Per la Melonici sono argomenti più importanti“. E fa subito riferimento ai migranti e alle riforme in atto.

Peraltro, noi ci domandiamo il perché di tutta questa attenzione sulla sim di un ragazzo che ha confessato di avere passato la notte con la 22enne, che ha consegnato il telefono (e la sim) spontaneamente e che ha chiarito tutti i particolari della serata del 18 di maggio. Un tentativo di fare crollare il governo puntando su un attacco preciso ai rappresentanti istituzionali? Quanto vale una sim? Riflettiamoci!

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