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Von der Leyen sui migranti con Meloni, “la soluzione, i rimpatri”: 127.207 migranti nel 2023

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Von der Leyen a Lampedusa per il problema migranti

Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un arrivo massiccio di migranti sulle coste italiane e, con essi, anche di morti. Il problema della migrazione è di lunga data e la Premier Meloni ha dichiarato in diverse occasioni che il Governo non mollerà la lotta contro la migrazione illegale. Intanto, cerca una soluzione soddisfacente per la maggior parte dell’Unione Europea, che sgravi in primis l’Italia dall’attuale impegno profuso nel salvare vite e portare a riva carrette piene di profughi in balia delle onde.

Diverse sono state le occasioni sfruttate dalla Premier per sottolineare in ambito internazionale il problema degli sbarchi, soprattutto a Lampedusa, che, per la sua posizione, subisce di più gli approdi dei mezzi che giungono specialmente dalla Turchia. Finché, ieri, domenica 17 di settembre, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si è recata sull’isola siciliana per verificare lo status dei rifugiati negli hub italiani.

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Gli sbarchi in Italia, 127.207 fino al 15 settembre

I dati statistici pubblicati dal Ministero dell’Interno fino al 15 settembre 2023 dimostrano che in Italia sono giunti 127.207 migranti nei primi 9 mesi del 2023 (fino al 15 settembre). Il maggior numero di persone cercanti asilo proveniva dalla Guinea (15.088), seguiti dalla Costa d’Avorio (14.208), e dalla Tunisia (11.530). Seguono l’Egitto, il Bangladesh, il Burkina Faso, il Pakistan, la Siria, il Camerun e il Mali. L’incremento del numero dei migranti è esponenziale, se si tiene conto che nello stesso periodo del 2022 il numero di persone giunte sul nostro Paese era di 66.237, molti di più del 2021 (42.750).

La visita di Ursula von der Leyen

La visita di Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea, a Lampedusa il 17 settembre 2023 è stata importantissima per affrontare la questione dei migranti. Riassumiamo alcuni dei punti salienti della sua visita.

Ursula von der Leyen è stata accompagnata dalla premier italiana Giorgia Meloni, dalla commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, e dal ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi, il che ha dato all’evento un carattere completamente istituzionale. La delegazione ha visitato l’hotspot di contrada Imbriacola, dove sono ospitati circa 2.500 migranti su base fissa, e il molo Favaloro, dove sono ormeggiate le imbarcazioni usate dagli scafisti.

Le proteste dei lampedusani

La visita è stata segnata da momenti di tensione con i cittadini di Lampedusa, che hanno protestato per le condizioni di vita sull’isola e hanno chiesto un confronto diretto con le autorità. A questo proposito, la Premier ha cercato di rassicurare i lampedusani, dicendo che il governo sta lavorando per risolvere l’emergenza e che ha stanziato 50 milioni di euro per l’isola. Inoltre, ha anche ringraziato i volontari della Croce Rossa per il loro impegno umanitario.

Il piano della commissaria

Von der Leyen ha presentato un piano sviluppato in 10 punti per affrontare il fenomeno migratorio in Europa, basato su una maggiore cooperazione con i paesi di origine e transito, una lotta più efficace ai trafficanti, una missione navale europea, una gestione comune delle frontiere e dei rimpatri, una solidarietà tra gli Stati membri e una protezione dei diritti dei richiedenti asilo. Inoltre, la Commissaria ha anche espresso il suo sostegno all’Italia e ha detto che chi entra in Europa lo decide l’Europa, non i trafficanti. Von der Leyen ha sottolineato che l’immigrazione è una sfida epocale per l’Europa e che richiede soluzioni durature e serie.

Official Portrait of Ursula von der Leyen
Ursula von der Leyen

Il rimpatrio, l’idea che condivide il governo italiano

Di fatto, Giorgia Meloni ha sottolineato, dopo l’intervento della Commissaria UE, come la soluzione, oltre a cercare di bloccare gli sbarchi in partenza, per il governo italiano, sia quella del rimpatrio dei migranti, non quella della divisione nei vari stati UE. Perché non crede, dice, questo governo italiano, alla redistribuzione degli arrivi tra i partner europei. Si vedrà. Intanto, qualche passetto è stato fatto. Nel frattempo, la Premier è messa sotto pressione dalle opposizioni, che la accusano di fallimento politico” (Schlein), le intimano di “chiedere scusa” (Conte) e le rimproverano gli “spot elettorali2 (Calenda). Lei rimanda le accuse al mittente.

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