Scoperta macabra a Trieste, cadavere di uomo tra 40 e 50 anni appeso ad un guardrail

By Ana Maria Perez

Scoperta macabra a Trieste, un uomo legato e bendato appeso al guardrail

Una notizia sconvolgente ha scosso la città di Trieste questa mattina. Un corpo senza vita, apparentemente di età compresa tra i 40 e i 50 anni, è stato ritrovato lungo la Grande viabilità nelle prime ore del mattino di oggi, domenica 24 settembre. La strada dov’è è stato rinvenuto il corpo collega la città di confine a Muggia.

Il cadavere è stato trovato per caso da alcuni operai dell’Anas che stavano facendo dei lavori di manutenzione. Il corpo era legato al guardrail mediante un laccio, bendato e appeso con i piedi vincolati con un nastro, e presentava molteplici segni di traumi, tagli e bruciature, soprattutto nella zona della testa. La vittima indossava una maglietta nera, una camicia e pantaloni di colore kaki.

Il cadavere non mostrava segni di avanzata decomposizione, il che fa pensare che possa essere stato appeso durante la notte o nelle prime ore del mattino.

Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui

oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità

cadavere trovato a Trieste ansa
Foto Ansa

Per approfondire

Trieste, padre uccide figlio disabile e tenta il suicidio

Tentato femminicidio a Trieste, in carcere l’aggressore

L’arrivo delle forze dell’ordine: le indagini

Le forze dell’ordine, tra cui i Carabinieri e Polizia Scientifica, sono state chiamate sul luogo del ritrovamento, che si trovava subito dopo la galleria di Valmaura. Sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118, la polizia di Stato, la polizia municipale, i vigili del fuoco e il medico legale. La salma è stata recuperata con l’ausilio dell’autoscala dei vigili del fuoco, intervenuti a supporto degli investigatori con due mezzi. È giunta anche una squadra della Protezione civile che ha allestito una tenda da campo sulla carreggiata per consentire ulteriori rilievi sulla salma.

Le indagini partiranno dall’analisi delle telecamere di videosorveglianza presenti lungo il tratto della superstrada. In giornata verrà effettuato un esame più approfondito sul cadavere.

Omicidio forse legato ad un messaggio intimidatorio

Le Autorità hanno avviato le indagini per chiarire le cause e le circostanze del decesso. Non si esclude alcuna pista, compresa quella di un regolamento di conti o di un messaggio intimidatorio, segnali che arrivano dal fatto che il cadavere sia stato appeso e non gettato nella scarpata. Al momento non sono stati resi noti l’identità e il movente della vittima.

In un comunicato il Comando dei Carabinieri della città giuliana ha precisato che i primi accertamenti esperiti sul posto dal medico legale, alla presenza anche del pubblico ministero di turno, Maddalena Chergia (che ha già coordinatao le indagini sul ritrovamento del corpo senza vita di Liliana Resinovich), non hanno al momento fatto emergere elementi che indirizzino le indagini in un’unica direzione

maddalena chergia
Il Pubblico Ministero responsabile del fascicolo, la dott.ssa Maddalena Chergia

Per approfondire:

Liliana Resinovich, verso l’archiviazione per suicidio. Ma i famigliari non ci stanno

Liliana Resinovich: sul cordino ingenti quantità del suo DNA

Lascia un commento