Scienza e robotica, partiamo da un aneddoto di un ristorante
Non poter camminare, dalla nascita o all’improvviso, non poter più utilizzare gli arti. La scienza ha da sempre cercato di aiutare le persone che si trovano in queste situazione, a causa di incidenti o malattie, in tutti i modi possibili e immaginabili. E viene la robotica in aiuto e, prima di parlarvi di un esoscheletro inventato per far muovere braccia e gambe, vi racconto questa iniziativa che forse, anzi, sicuramente, è in Giappone se la memoria non mi inganna.
Ebbene, un ristorante con i robot che riconoscono con l’intelligenza artificiale gli ordini dei clienti e così vanno dal cuoco a far preparare quello che è stato richiesto del menù. Fin qui, nulla di strano, questo tipo di ristoranti con i robottini bianchi stanno crescendo, anche qui in Italia. L’iniziativa che ho visto ultimamente ha però qualcosa di diverso. Sì, i robottini sono sempre intelligenti e dotati di IA ma a comandarli non è solo il chip interno. Infatti, a distanza sono mossi da pazienti (ragazze e ragazzi) che sono paraplegici, non possono muoversi dal letto o dalla sedia a rotelle.
Tuttavia, a distanza, possono riuscire a lavorare, impegnarsi come camerieri anche se a casa e bloccati perché interagiscono con i clienti tramite i robot, alla fine sono loro che ricevono l’ordine e mandano la macchina dal cuoco a ricevere l’ordine. I clienti conoscono il nome dei pazienti con cui interagiscono perché ogni robot bianco e con vassoio ha la targhetta del ragazzo o della ragazza che stanno lavorando, volendo possono anche salutarli.
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Esoscheletro robotico, la scienza aiuta così chi ha subito lesioni spinali
Presso il Museo Nazionale della scienza e della tecnologia di Milano è stata presentata un’innovazione tutta italiana. Si tratta di un esoscheletro robotico che consente la deambulazione di persone con paralisi dovute a lesioni parziali o complete delmidollo spinale.
Un’innovazione importante che nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Italiano di Tecnologia, l’Inail che da tempo ha avviato ricerche nel campo della robotica nell’ambito degli infortuni del lavoro. Il dispositivo realizzato si chiama Twin e potrebbe essere messo in commercio tra cinque o sei anni, in questo momento si stanno chiedendo le diverse autorizzazioni anche per avviare la produzione industriale.
Twin non è una novità ma, rispetto alle versioni precedenti e simili, è più facile da utilizzare. Con questo esoscheletro il corpo del paziente è avvolto da fasce e una struttura che consente il movimento di rotatorio di braccia e gambe, la spina dorsale rimane sempre rigida ma chi indossa l’esoscheletro ha più libertà di muoversi. Twin è stato realizzato anche con il contributo di un designer.
Twin è dotato di motori, può essere impostato tramite un tablet, necessità di una ricarica di un’ora per essere utilizzato con efficienza, l’autonomia garantita dalla batteria è di quattro ore. Twin può lavorare, si legge su focus, in tre modalità: per paralisi complete, per chi ha una compromissione parziale e diversa nei due arti. Fonte: Focus
Che cos’è e cosa causa una lesione spinale
Una lesione spinale, o mielolesione, è un danno al midollo spinale che può interrompere le vie nervose e causare variazioni temporanee o permanenti nelle funzioni motorie, sensoriali o autonome. I sintomi dipendono dalla posizione e dalla gravità del danno e possono variare da dolore o intorpidimento a paralisi e incontinenza urinaria.
La prognosi varia, con possibilità di recupero completo o parziale, o tetraplegia (paralisi agli arti superiori e inferiori) se la lesione è al collo, o paraplegia (paralisi agli arti inferiori) se è a livello inferiore.
Le cause includono traumi fisici come incidenti stradali e lesioni non traumatiche come infezioni o pressioni tumorali. Il trattamento coinvolge la stabilizzazione della colonna vertebrale, la gestione dell’infiammazione e la riabilitazione fisica e occupazionale.
Tra gli ambiti di ricerca inseriamo anche gli studi sull’utilizzo delle cellule staminale per migliorare la cura delle lesioni.