Pietro Morreale, il 24 gennaio 2021, ha ucciso la sua fidanzatina Roberta Ragusa si appena 17 anni, inscenando il suo sucidio.
Morreale aveva infatti riferito agli inquirenti che dopo una festa, lui e Roberta avevano iniziato a litigare e che al culmine del litigio la ragazzina si fosse data fuoco.
Ma la versione di Morreale, sin da subito, non ha affatto convinto gli inquirenti, e infatti poco dopo Morreale è stato incarcerato.
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I fatti
La sera del 24 gennaio del 2021, Pietro e Roberta erano andati insieme a casa di amici per una festa. Poi erano andati via, da soli. I due iniziano a litigare, Morreale al culmine del litigio la uccide e poi tenta di dare fuoco al suo cadavere, che verrà ritrovato semicarbonizzato poco dopo dalla polizia.
Pietro dopo i fatti torna a casa, e quando i genitori di Roberta lo chiamano per sapere dove fosse la ragazza, lui risponde di averla lasciata a casa.
Ma i sospetti, comunque, ricadono subito su di lui, e messo alle strette dagli inquirenti, inizialmente il ragazzo riferisce loro che aveva assistito al suicidio della giovane. Una versione per nulla convincente: perché, se davvero Roberta voleva togliersi la vita, non ha fatto nulla per fermarla? E perché è tornato a casa, per poi riferire alla famiglia di Roberta che lui la aveva lasciata a casa, senza far menzione del suicidio?
Tutta una serie di vuoti che ben presto portano all’incarcerazione del 21enne.
Il pm chiede l’ergastolo.
Ora il pm chiede l’ergastolo per il 21enne, ritenuto il solo ed unico responsabile della morte della giovane.
La ragazza, di soli 17 anni, fu trovata cadavere il 24 gennaio 2021 nei pressi del campo sportivo di Caccamo , dove entrambi risiedevano. Roberta era intenzionato a lasciarlo, poiché Morreale era spesso violento con lei e più volte le amiche la avevano esortata a chiudere la loro malsana relazione.
Ora, per il pm, data l’aggravante del depistaggio, della crudeltà e della premeditazione, ha scelto per lui la sola pena che ritiene plausibile, e cioè quella dell’ergastolo.