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La rassegna stampa e il caffè, 5 notizie che colpiscono all’alba

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La rassegna stampa e il caffè

Quanti di voi si fermano prima di iniziare la giornata lavorativa a sorseggiare un caffè al bar mentre leggono il giornale? Io lo faccio tutti i giorni. E spesso incontro le stesse persone, che fanno come me. Anche quando cambio locale incontro le persone che leggono tenendo in mano una tazzina di caffè. Che sia nero, decaffeinato, macchiato, gocciato o qualunque altra versione dell’oro liquido non mi è dato sapere. Anche se la curiosità è tanta, mi affretto verso la notizia, davanti al rischio che un altro abitudinario come me possa impossessarsi del “mio” giornale.

L’abitudine italiana, un proprio e vero lifestyle

Leggere il giornale mentre si beve caffè al mattino è una tradizione molto diffusa in alcuni paesi europei, come in Italia e in Spagna, soprattutto nei bar e nei caffè. Come me, ogni giorno milioni di italiani fanno colazione al bar con un caffè e una pasta (la più gettonata, la brioche o cornetto), e approfittano per informarsi sulle ultime notizie o fare due chiacchiere con gli amici. Ed è questo che colpisce, perché di fatto, quando la notizia viene stampata non è mai l’ultima.

Ai nostri giorni ci sono tanti modi per restare informati; anzi, aggiornati, al punto che, anche se non lo vogliamo, la notizia entra indisturbata nel nostro smartphone e nel nostro PC, catturando la nostra attenzione e provocando reazioni di ogni tipo. In determinate occasioni persino ci rovina la giornata! E allora? Perché ci affrettiamo a impossessarci del quotidiano come se non potessimo fare a meno di sapere quello che è successo IERI (e che spesso già sappiamo)?

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La risposta è: perché la notizia non è in realtà la vera fonte di nostro interesse. E’ l’abbinamento caffè-giornale che ci ricarica e ci rende più attivi al mattino.

Il caffè del mattino ha degli effetti sul cervello

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Behavioral Neuroscience, il caffè del mattino ha anche degli effetti sul cervello: secondo gli scienziati portoghesi, bere caffè aumenta l’attività di parti del cervello coinvolte nella memoria di lavoro, nel controllo cognitivo e nel comportamento orientato agli obiettivi. Gli scienziati sono riusciti a provare che non è la caffeina a provocare questo effetto, ma proprio il caffè. I risultati si sono basati su un’esperimentazione condotta su consumatori di caffè abituali sottoposti a risonanza magnetica funzionale.

Il caffè, quando passa dalla fase del sonno alla veglia, abbinato alla lettura, sveglia il cervello e rende le persone più pronte a passare dal riposo al lavoro.

Tuttavia, bisogna fare attenzione a non esagerare con il consumo di caffè, perché può causare insonnia, ipertensione, irritabilità, tachicardia e acidità se bevuto in grandi quantità o a digiuno. Il primo è assolutamente consentito!

Per approfondire:

Come riciclare il caffè? Tante idee e spunti

Il caffè, oro nero da 3,1 miliardi al giorno (di tazzine)

Le notizie più ricercate

Quando si sveglia, il nostro cervello non vuole leggere notizie di cronaca nera; tanto meno è pronto ad elaborare le novità sulle guerre e non se ne parla proprio di seguire le aperture della Borsa; di economia si può leggere al massimo qualcosa sui bonus, ricercatissimi. In realtà, le notizie che più si cercano nei quotidiani stampati sono sport, gossip, le lettere dei lettori e, naturalmente, quelle a rilevanza locale. Se poi capitano eventi popolari come Sanremo o celebrazioni come Natale o Pasqua, non c’è che da sbizzarrirsi con la lettura. Il nostro cervello approverà sicuro.

Quanto ci costa bere due tazzine di caffè al giorno e un quotidiano? Un capitale!

Vi è mai successo ch vi hanno lasciato pagato un caffè al bar? Lo lasciate pagato qualche volta voi? E’ un segno di cortesia e spesso pensiamo “tanto, un caffè costa poco”. Ma è davvero così? Se volete, potete accertarvi con un semplice gioco. Sulla pagina https://giornalecaffe.it/gioco/potete fare una simulazione che si basa sull’effettivo costo di due tazzine di caffè e di un quotidiano nei decenni per ipotizzare l’investimento di queste piccole somme in un portafoglio diversificato. Vi sorprenderete. In 10 anni di caffè al giorno abbiamo spenso 13 mila euro. Io li ho “investiti”. E voi?

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