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La Francia in rivolta per la morte di Nahel, 1.300 arresti

la Francia in rivolta

La Francia in rivolta, muore un ragazzo

La Francia è un Paese a noi vicino. Oltre ad essere un fratello (nato dalla comune mamma UE), è decisamente un nostro vicino di casa. Moltissimi italiani vivono e lavorano in Francia, e altrettanti cittadini francesi dimorano nel nostro Paese. Pertanto, quanto accade nella Nazione transalpina ci sta a cuore, e ve lo raccontiamo.

Come il momento difficile che sta attraversando la popolazione dopo che a Nanterre è stato ucciso da un agente di polizia Nahel, il ragazzo 17enne di origine maghrebina che stava scappando ad un alt in un posto di blocco. Un omicidio per il quale non ci sono spiegazioni e per il quale lo stesso Macron ha speso parole dure: “Nulla giustifica la morte di un giovane“. Solo che detto fatto ha scatenato una rivolta nel Paese.

Una delle prime conseguenze funeste del caos che attanaglia la Francia è stata la morte di un ragazzo ventenne che ieri, venerdì 30 di giugno nella notte è precipitato dal tetto di un negozio a Petit-Quevilly (Seine-Maritime). Il giovane sarebbe caduto dal tetto di un supermercato mentre era in corso “un saccheggio“, secondo una fonte della polizia; la procura di Rouen non ha confermato la motivazione, ma sì il decesso.

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Più di 1.300 arresti

Per la quarta notte consecutiva, tra venerdì 30 di giugno e sabato 1 di luglio sono proseguiti gli scontri tra manifestanti e polizia. Secondo i dati delle emittenti locali, che sarebbero stati forniti dalla Gendarmerie, in totale le forze dell’ordine francesi avrebbero effettuato a stamane, 1 di luglio, 1.311 arresti, di cui 406 a Parigi e nei sobborghi limitrofi. Gli altri arresti sono stati effettuati dalla polizia nazionale (752 persone) e dalla gendarmeria (153 manifestanti). Il numero di feriti tra poliziotti e gendarmi è di 79 persone.

Scontri e saccheggi in tutto il Paese

Rilevanti sono stati gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine venerdì sera davanti al municipio di Lione, all’inizio di una manifestazione contro la violenza della polizia bandita dalla prefettura, secondo l’agenzia di stampa France Presse. Nonostante il divieto, la folla (secondo la prefettura, circa 1.300 persone) si è ritrovata intorno alle 20 nel centro della città. La polizia ha risposto con gas lacrimogeni ai petardi sparati da manifestanti incappucciati. Tensioni anche a Parigi, dove la polizia è intervenuta per sgomberare un assembramento a Place de la Concorde, con le persone giunte per chiedere “giustizia per Nahel“.

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Un’armeria è stata saccheggiata a Marsiglia e una persona è stata arrestata con un fucile da caccia. A riportarlo, Bfmtv mentre non sono ancora finiti gli incidenti nella città meridionale della Francia. Nonostante la presenza rafforzata della polizia e blindati leggeri, si registrano tensioni in diversi centri abitati. Ad esempio, nel centro di Grenoble sono state distrutte le vetrine di alcuni negozi, poi saccheggiati da decine di giovani a volto coperto.

Macron: “tenete i ragazzi in casa

 Il presidente Emmanuel Macron, rientrato in anticipo dal vertice del Consiglio europeo, è intervenuto duramente, per annunciare alcune misure e l’arrivo dei blindati nelle strade, a cominciare da Parigi. Saltata la decisione sullo stato di emergenza, alcune delle misure prese dal Governo sono l’annullamento di diversi eventi e di raduni nei dipartimenti più sensibili. È stato cancellato un concerto allo Stade de France. Vietata ogni manifestazione pubblica dalle prefetture di Marsiglia, Lione e Bordeaux, a Grenoble, Strasburgo, Tolosa e Montpellier. Macron ha invitato i genitori dei manifestanti a “tenere i ragazzi a casa“. La metropolitana di Parigi ha sospeso il servizio con un’ora di anticipo rispetto al previsto.

Oggi i funerali di Nahel

Oggi sono in programma, nel pomeriggio, i funerali di Nahel. La cerimonia dovrebbe svolgersi in un clima di “discrezione”; dovrebbero essere presenti solo i familiari. I legali della famiglia del giovane hanno chiesto ai giornalisti di non presentarsi ai funerali del ragazzo per evitare qualsiasi “interferenza mediatica”. Lo ha detto Le Figaro citando un comunicato degli avvocati della famiglia. Tuttavia, lo schieramento delle forze dell’ordine in occasione del funerale si annuncia imponente.

Anche l’allenatore del PSG arrestato per discriminazione razziale

Se non fosse abbastanza l’episodio di Nanterre, a scuotere i francesi maggiormente è stato l’arresto (avvenuto ieri, venerdì 30 di giugno) dell’allenatore del Paris Sant-Germain, Christophe Galtier, e di suo figlio adottivo e agente, John Valovic-Galtier, con l’accusa di discriminazione razziale. La frase incriminatoria sarebbe stata “il Nizza è una squadra di negri”. All’epoca, Galtier allenava l’Ogc Nice. A riferire i fatti, il direttore sportivo della stagione 2021-2022, che avrebbe dichiarato che l’allenatore si era lamentato per i troppi “neri e arabi” in squadra e aveva chiesto di tenere in conto “l’anima” della città.

Galtier e suo figlio andranno a processo il prossimo 15 dicembre. L’indagine è coordinata dalla Procura di Nizza, che ha sentito anche diversi giocatori e dirigenti del Nizza come il presidente del club Jean-Pierre Rivère e l’ex allenatore Didier Digard.

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