Green pass: emergenza finisce il 31 marzo, cosa succederà?

By Redazione

Termina il 31 marzo l’emergenza Covid, e ora si aspettano notizie sul green pass.

Cosa succederà? Potremo metterlo da parte, oppure dovremo tenerlo ancora a lungo con noi?

Restrizioni e green pass: cosa succederà?

Mancano circa 20 giorni alla scadenza, e ancora non sappiamo bene cosa accadrà.

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Il governo non ha ancora dato delucidazioni, e non c’è nessuna indicazione esplicita circa le sorti dei nostri green pass.

La fine delle restrizioni, quella “definitiva”, sarà comunque non prima del 15 giugno.

Turismo: i timori degli organizzatori

Certo, l’industria del turismo è quella che continua a subire duri colpi, ma se nella stagione primavera-estate dovremmo assistere a un’allentamento delle restrizioni, è anche vero che in qualche modo si dovrà agire per arginare la circolazione del virus, quindi appare probabile che sui mezzi di trasporto il green pass venga abolito da un lato, ma rimarrà invece obbligatorio nei posti di lavoro e al chiuso.

La crescita dei contagi

Si teme un inasprirsi dei contagi, sopratutto sui posti di lavoro. La fine dell’emergenza abolisce lo smartworking, e ora gli uffici orneranno a popolarsi. Per questo si teme una recrudescenza.

Poi, c’è anche il problema dei profughi dall’Ucraina. Per questo motivo, Lopalco suggerisce che è necessario vaccinare i profughi.

Lopalco: “E’ necessario vaccinarli”

Per l’epidemiologo Pierluigi Lopalco “è’ necessario offrire un vaccino ai profughi ucraini che entrano in Italia. E per quelli che non vogliono farlo dobbiamo fare la stessa cosa che facciamo con i milioni di italiani che non vogliono vaccinarsi: cercare di convincerli. Non abbiamo alternative”. 

Poi aggiunge: “Abbiamo il problema di queste persone che non sono vaccinate o sono vaccinate con un vaccino, come lo Sputnik, di cui non conosciamo, se non in piccolissima parte l’efficacia e la durata della protezione. Parliamo di una popolazione che oggi, ovviamente, è fragile per motivi psicologici, sociali, economici e in più non è protetta dall’infezione. Dobbiamo utilizzare le stesse tecniche che utilizziamo con gli italiani che ancora non vogliono vaccinarsi, e provare a persuaderli”.

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