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Giornata mondiale dell’obesità, più poveri ma più in sovrappeso

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La giornata mondiale dell’obesità

La giornata mondiale dell’obesità è stata istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation. La ricorrenza è il 4 di marzo in tutto il mondo e coinvolge organizzazioni, associazioni e persone fisiche. L’obiettivo è quello di invertire la crisi dell’obesità. Giunti alla VIII edizione della celebrazione, dobbiamo prendere atto di quello che dicono i numeri. Secondo l’ultimo rapporto della World Obesity Federation, nel 2035 i problemi di obesità potrebbero riguardare il 50% della popolazione. Più di quattro miliardi di persone. E non è certamente solo una questione di estetica, perché l’obesità è una malattia, non una colpa. Ma i fattori di rischio che rappresenta la patologia per gravi malattie croniche sono preoccupanti.

Le alterazioni del metabolismo

Marco Chianelli, coordinatore della Commissione Obesità e Metabolismo dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME) presenta le armi che possono combattere la malattia dopo averla individuata. Secondo l’esperto, l’obesità è provocata da alterazioni metaboliche genetiche. Dette alterazioni provocano nel soggetto predisposto all’obesità una riduzione del senso della sazietà e un aumento dell’appetito. Guarire dalla malattia è possibile, ma spesso ci vuole molto tempo e cure per trovare un equilibrio. Tuttavia, una volta evidenziato il problema, è possibile agire sul paziente con azioni preventive che bloccheranno sul nascere il progredire della patologia.

Agire sul disturbo in età prescolare

Il pediatra Italo Farnetani suggerisce alcune azioni che possono contribuire a combattere l’obesità già dalla prima infanzia. Secondo il medico, il rispetto delle “quattro C” aiuterà i bambini a vivere in maniera sana e a gestire correttamente la propria alimentazione. Le quattro “C” stanno per Camminare, Ciclismo, Cane, Comportamento alimentare. Mentre le prime tre sono chiare, cosa intende il dottore per il comportamento alimentare? Farnetani si riferisce alla convenienza di ricorrere alla dieta mediterranea per essere in salute. L’esperto consiglia di non rinunciare alla qualità degli alimenti in funzione del costo. Consiglia di consumare prodotti di stagione e di non fornire ai bambine merendine o snack ad alto contenuto calorico. I pasti devono essere tre completi supportati da due “spezzafame” che dovranno limitarsi a frutta o prodotti naturali

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