L’ex calciatore della Juventus, Dani Alves, stuprò una donna in un bagno di una discoteca a Barcellona. Si difese dicendo che si erano “divertiti entrambi”.
4 anni e mezzo a Dani Alves
Alla fine il verdetto è giunto per Dani Alves, reo di aver commesso una violenza sessuale ai danni di una donna. Durante una serata in discoteca nel 2022 a Barcellona la aggredì stuprandola.
Il tribunale ha inflitto ad Alves 5 anni di libertà vigilata, un ordine restrittivo di 9 anni e mezzo e un risarcimento di 150.000 euro. 4 anni in meno rispetto ai 9 richiesti dalla procura. L’avvocato del calciatore aveva chiesto l’assoluzione, utilizzando l’alcool come giustificazione per l’azione commessa. L’ex calciatore, attualmente 40enne, ha la possibilità di appellarsi contro la sentenza.
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L’uomo era detenuto da 13 mesi in attesa del processo, da quando è stato arrestato il 20 gennaio 2023. Le sue richieste di cauzione sono state respinte, in quanto si temeva potesse fuggire. Il Brasile non estrada i propri cittadini quando vengono condannati in altri Paesi. In tribunale è stato scortato con un’auto della polizia, ascoltato solo nell’ultimo giorno del processo.
Il racconto dello stupro
Riguardo all’episodio di violenza sessuale, questa avvenne nei bagni della discoteca Sutton di Barcellona nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022. Alves avrebbe condotto la donna in un’area riservata del locale dopo aver invitato lei e il suo accompagnatore (il cugino della ragazza) a bere insieme champagne.
Ed è qui che è subentrato lo stupro, nonostante il calciatore abbia sempre detto che la donna avrebbe potuto andarsene in qualsiasi momento e che si stavano entrambi divertendosi. Una versione che contrasta con quella della vittima, che non ha mai dato il suo consenso, e quella di altri due testimoni.
Questi ultimi avevano notato la ragazza uscire dal bagno “piangendo inconsolabilmente”. Alla domanda su cosa fosse successo, aveva risposto che Alves le aveva fatto molto male. Questa è l’ennesima prova che ancora molto deve essere fatto riguardo all’accettazione del consenso e quanto ancora la violenza sessuale passi attraverso la falsa credenza che le donne si “divertano” ugualmente. Una sconfitta per la società odierna.