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La mimosa che dura nel tempo: come essiccarne i fiori per conservarli a lungo

essiccare mimose

La Festa della Donna si avvicina e, come ogni anno, è possibile ricevere in regalo i fiori dell’Acacia dealbata se si appartiene al gentil sesso. Tuttavia, essendo un fiore effimero e delicato, non può mantenersi fresco per più di una settimana. In questo articolo, vedremo come essiccare la mimosa per poterla utilizzare a lungo, da sola o in addobbi floreali, e abbellire la casa.

L’essiccazione fai-da-te della mimosa: come conservare a lungo i fiori

Poiché la disidratazione professionale sarebbe costosa e poco adatta a queste infiorescenze, bisogna disidratarle mediante sospensione o pressatura. Entrambi i sistemi sono validi, ma è preferibile adottare la sospensione se i rametti fioriti sono tanti e si vuole mantenere la loro forma originaria, per poi utilizzarli in composizioni floreali. Invece, è meglio scegliere la pressatura se i rametti sono pochi e si vogliono utilizzare come segnalibri o per ornare biglietti di auguri, candele o quadretti.

In entrambi i casi, è bene controllare che i fiori non siano danneggiati e che il materiale vegetale sia completamente asciutto prima di effettuare la disidratazione, per evitare che l’umidità lo faccia ammuffire.

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La disidratazione della mimosa: sospensione o pressatura?

Per la sospensione, bisogna rimuovere le foglie più basse dai rametti, formare un mazzo a diverse altezze per renderlo maggiormente voluminoso e legarlo fermamente a metà degli steli con della rafia per giardinaggio o con dello spago. 

Successivamente, si deve appendere il mazzo a testa in giù in un ambiente asciutto e lontano da fonti di luce, ponendo sotto dei vecchi giornali per evitare che i pelucchi e il polline che verranno rilasciati dai fiori sporcano il pavimento.

Per la pressatura, bisogna adagiare con delicatezza i rametti su un foglio doppio di carta assorbente, distanziandoli per evitare che entrino in contatto tra di loro. Coprire con un altro foglio di carta assorbente e metterci sopra dei libri dello stesso peso e omogeneamente distribuiti per garantire una pressione uniforme. 

Dopo 25-30 giorni, le mimose si saranno disidratate grazie allo schiacciamento esercitato dai pesi, all’assenza d’aria e alla mancanza di luce. A questo punto, è possibile rimuovere i libri e la carta assorbente, spruzzare un po’ di lacca sulle infiorescenze e lasciarle asciugare completamente.

Conservare la mimosa essiccata: consigli utili

Una volta disidratata, la mimosa deve essere conservata in un luogo fresco e asciutto, e se il clima dovesse essere particolarmente umido, è possibile mettere al suo interno una bustina di gel di silice. Inoltre, per proteggere la mimosa dalla luce e dall’umidità, è possibile fasciare i rami separati in carta velina bianca e chiuderli in una scatola di cartone su cui sono stati praticati dei fori per permettere l’areazione. In questo modo, la mimosa essiccata si conserverà a lungo e potrà essere utilizzata per diverse decorazioni floreali.

Infine, è importante ricordare che la mimosa cresce spontanea in molte zone d’Italia dal clima temperato. Perciò, raccoglierla e essiccarla per godere a lungo della sua bellezza costituisce un’ottima opportunità per avere fiori a costo zero. Inoltre, se i fiori non si sono ancora aperti del tutto, è possibile metterne prima gli steli a bagno in acqua tiepida per farli dischiudere completamente.

In conclusione, l’essiccazione fai-da-te della mimosa è un’ottima soluzione per poter godere a lungo della sua bellezza e utilizzarla per diverse decorazioni. Basta seguire i giusti accorgimenti e scegliere il metodo di essiccazione più adatto alle proprie esigenze.

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