Giorgia Meloni in Tunisia per accordi sui migranti e non solo: si punta su ricerca e cooperazione energetica

By Iole Di Cristofalo

Giorgia Meloni in Tunisia: visita che precede la riunione straordinaria a Bruxelles

Il Premier Giorgia Meloni, dopo il Bilaterale con il presidente della Tunisia, Kais Saied, ha rilasciato queste dichiarazioni sul tema della migrazione. “Voglio ancora una volta ringraziare le autorità tunisine e il presidente Saied per il lavoro che cerchiamo di portare avanti insieme contro i trafficanti di esseri umani. Noi sappiamo che la Tunisia non può diventare il paese di arrivo dei migranti. Su questo va rafforzata la cooperazione, vogliamo coinvolgere le organizzazioni internazionali, lavorare sui rimpatri ma soprattutto sui flussi regolari”.

Giorgia Meloni accanto al presidente della Tunisia
Giorgia Meloni e Kaïs Saïed

L’appuntamento per il Premier Giorgia Meloni, questa mattina era doppio. La riunione di Bruxelles del Consiglio europeo straordinario (17 e 18 aprile 2024) è stato preceduto dalla quarta visita in Tunisia, a Tunisi. Quarto incontro nell’ambito del Piano Mattei. La Tunisia, si legge nelle dichiarazioni, è tassello fondamentale della stabilità del Mediterraneo e del Nord Africa. L’Italia, si legge nella nota romana, è attiva nel promuovere relazioni positive tra l’Unione Europea e la Tunisia a sostegno del Memorandum firmato il 16 luglio 2023.

Giorgia Meloni in Tunisia per accordi bilaterali: le altre presenze ufficiali dall’Italia

Insieme a Giorgia Meloni, sono partiti per la Tunisia anche il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, la Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e il vice Ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli. Questa missione diplomatica segna l’inizio di una serie di importanti incontri nelle prossime settimane.

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Il dialogo tra il premier italiano e quello tunisino è incentrato sulla cooperazione bilaterale, sull’attuazione del Piano Mattei per l’Africa, sulla collaborazione in materia migratoria e sull’energia ed economia. Le autorità tunisine stanno adottando misure decisive per contrastare il traffico e la tratta di esseri umani al fine di contenere le partenze irregolari. Durante la visita sono stati firmati tre documenti cruciali, legati al Piano Mattei, tra cui una linea di credito a sostegno delle piccole e medie imprese tunisine.

Giorgia Meloni in Tunisia: tre firme significative da 100 milioni di euro.

Tra le firme più significative, un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca italiano e il corrispettivo tunisino, che stabilisce il quadro per la cooperazione in questo settore tra le due nazioni.

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In Tunisia ci sono circa 900 aziende italiane attive nel paese, l’Italia è primo fornitore stabile e secondo mercato di sbocco per la Tunisia. Tra Tunisia ed Europa c’è un importante progetto in corso relativo ad un cavo elettrico sottomarino Elmed che connette le reti elettriche di Africa ed Europa.

Un progetto apripista collegabile anche alle energie rinnovabili. I tre accordi firmati hanno un valore di centro milione di euro, tre strumenti con al centro investimenti e azioni coordinate importanti. L’accordo sul sostegno diretto al bilancio dello Stato Tunisino prevede cinquanta milioni di euro per l’efficienza energetica e il settore delle rinnovabili, 55 milioni di credito a favore delle PMI tunisine.

La Tunisia, un paese indebitato

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La Tunisia si trova in una situazione complessa, con due emergenze principali: quella economica e quella migratoria. A causa di ciò, il paese spesso deve ricorrere a prestiti o trovare accordi per affrontare le sfide. L’instabilità in Africa e l’aumento dei flussi migratori durante la stagione calda rendono ancora più critica la situazione, richiedendo un aumento dei controlli sulle frontiere e sulle rotte marine.

La Tunisia ha ricevuto un prestito di 1,9 miliardi di dollari per affrontare il proprio deficit e ha richiesto un fondo al Fondo Monetario Internazionale (FMI) per sostenere il bilancio nazionale. In questo contesto, l’Italia offre il proprio sostegno, focalizzandosi su interessi comuni come lo sviluppo energetico sostenibile, l’occupazione e la cooperazione, coinvolgendo anche le piccole e medie imprese italiane presenti nel territorio.

Tuttavia, l’Italia chiede anche un impegno da parte della Tunisia per contrastare il fenomeno delle partenze dei migranti, nonostante la situazione di crisi. Nonostante le sfide, la Tunisia rimane un punto di arrivo dal continente africano e una partenza per le rotte migratorie verso Lampedusa e altre destinazioni europee, grazie alla relativa stabilità nel panorama del Nord Africa.

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