Calixcoca, un vaccino sperimentale per gestire la volontà attraverso la chimica
Anche se i vaccini sono usati da lungo tempo, solo la diffusione della pandemia di Covid-19 ha riportato l’attenzione (e le polemiche) sulla convenienza di ricorrervi quando non si è dimostrata la loro efficacia al 100%; cioè, quando si trovano in una fase cosiddetta sperimentale. Certo è che la pandemia che mieteva vittime non ha consentito agli scienziati un lungo percorso di prova. Oggi vi parliamo di un nuovo vaccino sperimentale davvero rivoluzionario. Si chiama Calixcoca e, diversamente da quanto è accaduto per il Covid-19, gli scienziati avranno tempo per provarlo. Vediamo a che cosa serve.
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Il vaccino che mira a combattere la dipendenza da cocaina e crack
Il vaccino Calixcoca è sperimentale e mira a combattere la dipendenza da cocaina e crack e la sua eventuale commercializzazione sarebbe rivoluzionaria. Secondo il National Institute on Drug Abuse degli Stati Uniti, un consumatore regolare di cocaina su quattro diventa dipendente. E solo un tossicodipendente su quattro riesce a smettere, dopo cinque anni di trattamento. Non è poco. Pensate se un antidoto contro la droga avesse successo
Secondo i test svolti finora il farmaco si è rivelato essere molto efficace nei confronti di queste due sostanze. Ma come funziona? La formula del vaccino ( alla base la molecola V4N2) stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi che si legano alle molecole di queste sostanze e le impediscono di raggiungere il cervello, dove provocano gli effetti euforizzanti e dipendenti.
Calixcoca, la chimica che combatte la chimica
Non sempre possiamo trovare un farmaco che può aiutarci a lottare contro le nostre dipendenze. Molti fumatori avrebbero smesso di accendere la cicca molti anni fa. Tuttavia, la dipendenza da sostanza stupefacente è vincolata appunto a una sostanza che modifica la nostra chimica. E’ pertanto ragionevole supporre che può esisterne un’altra in grado di contrastarla. E questo farmaco è il Calixcoca.
Il vaccino è realizzato con composti chimici progettati in laboratorio (un’innovativa piattaforma non proteica e con capacità immunogenica) piuttosto che con ingredienti biologici, il che significa che sarebbe meno costoso da produrre rispetto a molti vaccini, e non dovrebbe essere conservato a basse temperature. Gli scienziati avvertono comunque che non sarà una “panacea” che potrà essere somministrata a chiunque.
I risultati incoraggianti del farmaco, che ha attirato 3 mila volontari
Al momento, il Calixcoca è stato testato solo sugli animali, dando esiti molto positivi. Si è rivelato efficace anche nel proteggere i feti delle femmine di ratto in gravidanza. Ora si attendono i test sugli umani, anche se gli scienziati sono molto fiduciosi dei possibili risultati positivi. Per intanto, più di 3.000 persone hanno contattato l’équipe degli investigatori che hanno messo a punto il farmaco per partecipare volontariamente agli studi clinici.
Il vaccino “Calixcoca” è stato progettato dall’Università di Minas Gerais, in Brasile. Secondo Frederico Garcia, psichiatra e coordinatore del progetto, se il trattamento ottenesse l’approvazione normativa, sarebbe la prima volta in assoluto che la dipendenza da cocaina viene trattata con un vaccino.
Il premio Eurofarma come “invenzione medica del momento”
Il vaccino anti cocaina ha ricevuto la scorsa settimana il primo premio come “invenzione medica del momento” all’Euro Innovation in Health Award, per la Medicina Latinoamericana, organizzato dal colosso farmaceutico Eurofarma. In questa occasione si è infatti aggiudicato il primo posto tra le invenzioni mediche del momento. il premio consiste in 500 mila euro da devolvere ai ricercatori per permettere loro di continuare la ricerca.
A chi è destinato?
Il professore Garcia ha dichiarato che il farmaco
“Non sarebbe indicato indiscriminatamente a tutte le persone con disturbo da consumo di cocaina. Occorre effettuare una valutazione scientifica per identificare con precisione come funzionerebbe e per chi, effettivamente, sarebbe efficace”.
Di fatto, la commercializzazione dipenderà dall’esito degli studi clinici, ma in teoria è destinato ai tossicodipendenti in via di guarigione “che hanno smesso con la cocaina e vogliono continuare a farne a meno“.