Djerba, sparatoria in sinagoga
Nella tarda serata di ieri, martedì 9 di maggio, è stata compiuta una strage sull’isola tunisina di Djerba, dove un uomo ha ucciso 4 persone e ferito almeno 10 davanti alla sinagoga di El Ghriba, nel villaggio ebraico di Hara Seghira, dove si stava tenendo un annuale pellegrinaggio ebraico. Il pellegrinaggio si tiene annualmente in occasione del Lag Ba’omer, una antica festività religiosa ebraica. Il quattordicesimo giorno di Iyar iniziano le celebrazioni in ricordo del rabbino Meir Baal HaNess, e procedono fino al Lag Ba’omer nel diciottesimo giorno di Iyar, in ricordo del rabbino Simeon bar Yochai (conosciuto come il rabbino Shimon).
L’assalitore era un militare, un membro della Guardia nazionale in forza presso il centro navale dell’isola. Nel tentativo di fermare la strage, la polizia ha colpito l’uomo, uccidendolo. Ora si indaga per capire le motivazioni che hanno portato il militare a compiere il massacro. Non è la prima volta che assistiamo a una sparatoria in centri di culto.
Foto della sinagoga di El Ghriba Di Chapultepec, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1930877
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Attacco a centro islamico di Lisbona, 2 donne uccise
La dinamica dei fatti
Secondo le prime ricostruzioni, il militare ha ucciso un suo collega con l’arma assegnatagli dal Corpo e poi ha cercato di entrare nella sinagoga e ha iniziato a sparare contro le guardie di sicurezza, che hanno risposto al fuoco. Nel conflitto l’assalitore è rimasto ucciso insieme ad altre 3 persone: appunto, il collega e due civili. Si tratta di due cugini, un tunisino (con nazionalità israeliana) di 30 anni e un francese di 42 anni. I feriti sarebbero almeno dieci. La zona è stata messa in allerta, le persone invitate a cercare riparo.
I precedenti
Per entrare nella sinagoga è necessario sottoporsi a diversi controlli di sicurezza e pare molto strano che l’assalitore non ne fosse a conoscenza. Oppure che, qualora lo fosse, avesse deciso di sfidare gli agenti armati. I motivi delle misure di vigilanza risalgono a diversi attentati compiuti negli anni. Nel 1985, durante i festeggiamenti per la Simchat Torah, un poliziotto locale, responsabile della sicurezza della sinagoga, ha aperto fuoco sulla folla, uccidendo tre persone, tra cui un bambino, e ferendone 15. Più tardi, nel 2022, il luogo di culto fu oggetto di un attentato terroristico rivendicato da Al Qaida: in quell’occasione un camion fu fatto esplodere all’ingresso, provocando 20 vittime.
La sinagoga di El Ghriba
La sinagoga di El Ghriba sarebbe stata costruita intorno al secolo VI, ma fu ricostruita alla fine del XIX secolo sul sito del precedente edificio. Il luogo di culto si trova nel centro dell’isola di Djerba, dove ha sede una delle più antiche comunità ebraiche del Mediterraneo, che si è integrata molto bene in un Paese a maggioranza musulmana. Non si sa ancora se il gesto compiuto dal militare è stato provocato dalle sue idee provenienti dalla manifestazione di una fede diversa o se l’uomo stava cercando qualche pellegrino che si trovava all’interno del luogo per “punirlo”.
Ubicazione della sinagoga di El Ghriba