Nuova legge contro gli atleti transgender universitari
In un’epoca di discusse leggi sulla maternità surrogata, i diritti delle famiglie Lgbtq+, e la genitorialità monoparentale, dagli Stati Uniti ci giunge una notizia clamorosa: Il governatore repubblicano del Texas, Gregg Abbott, ha firmato una nuova legge che vieta agli atleti universitari transgender dello Stato di competere in sport che si allineano con la loro identità di genere. Questa nuova previsione amplia una legge del 2021 che vietava agli studenti transgender dei distretti scolastici K-12 del Texas (sono i bambini e i ragazzi che vanno dalla scuola della infanzia fino ai 18 anni) di fare altrettanto.
Gregg Abbott
In estrema sintesi, la legge appena approvata proibisce alle atlete trans (femmine) di competere nelle specialità di atletica femminile, e le invita a partecipare alle compeetizioni sportive relative al loro “sesso biologico”. L’unica identità di genere accettata nelle università dello Stato è quella che compare sul certificato di nascita originale dello studente.
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Secondo Abbott: “gli sport femminili sono minacciati. Alcune donne sono costrette a competere contro uomini dal punto di vista biologico“.
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La legge sul cambio di genere in Texas
In linea con questa iniziativa, qualche giorno fa lo Stato del Texas aveva proibito le cure mediche per cambiare il sesso dei minori. Il governatore Abbott il 3 di giugno ha ratificato una legge che vieta ai medici di prescrivere trattamenti ormonali e di eseguire interventi per cambiare il sesso di persone sotto i 18 anni. Nonostante sia stata promulgata i primi di giugno, la Legge entrerà in vigore il 1° di settembre del 2023,come quella di recente approvazione per gli universitari.
I sogggeti che, al momento dell’entrata in vigore della normativa saranno in fase di cambiamento, potranno continuare il loro percorso di trattamento previsto, qualora vi sia un progetto ben preciso, con tanto di valutazione psicologica da parte degli esperti.
Simili misure in altri Stati americani
Nonostante il Texas sia lo Stato più grande ad avere imposto le restrizioni, altri 18 governi hanno approvato simili provvedimenti negli ultimi 12 mesi. Le leggi che cercano di limitare l’accesso dei minori alle cure di affermazione di genere sono popolari negli Stati del Paese governati dai repubblicani. Tra essi si trovano Florida, Okhahoma, Arkansas e Mississippi.
La posizione di Joe Biden
Secondo il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e i democratici che lo supportano, le misure approvate dagli Stati che limitano i diritti ai cambiamenti di genere violerebbero i diritti degli americani, basati sul principio di libertà. Il Presidente Joe Biden aveva chiesto nel mese di marzo di fare marcia indietro su questa proposta di legge, che lui definiva un “attacco contro i diritti degli americani“. Tuttavia, i conservatori non si sono fatti intimorire e sono andati avanti nella convinzione che le misure da loro proposte potranno impedire ai giovani di prendere decisioni irreversibili di cui in età matura potrebbero pentirsi.
Joe Biden
Peraltro, le organizzazioni che difendono i diritti Lgbtq+ temono che la situazione possa portare all’incremento dei suicidi tra i minori trans, che si trovano tra i gruppi più vulnerabili. Da parte loro, le associazioni di medici del Paese sono d’accordo nell’affermare che il cambiamento di genere è seguito in maniera appropriata con terapie adeguate per consentire ad adulti e giovani che si sentono a disagio con il loro corpo di trovare la loro giusta dimensione.
La Florida, pioniere della lotta anti Lgbtq+
Il governatore Ron DeSantis, che si è candidato alle elezioni presidenziali del prossimo anno per il partito Repubblicano contro Donald Trump, aveva già varato una normativa simile nel mese di maggio. Tra le varie misure adottate si trovava lo stop agli show delle drag queen, le restrizioni sull’uso dei pronomi o sui bagni transgender, e anche diversi divieti per i minorenni.