Superbonus in dieci rate, sì dal Senato ma non è finita…

By Iole Di Cristofalo

Superbonus con detrazione in dieci anni: dal Senato alla Camera, ecco il racconto politico

Il Senato ha recentemente approvato il Dl Superbonus, su richiesta del governo, dopo che il testo è stato modificato in commissione finanze. Con 101 voti favorevoli e 64 contrari, il provvedimento ora passa all’esame della Camera, con la scadenza del 28 maggio per la sua conversione in legge. Questo Dl, rilevante per l’edilizia e i proprietari di case, è al centro di dibattiti anche a livello europeo, con l’imposizione di cambiamenti significativi per migliorare l’impatto energetico e ambientale degli edifici.

Carlo Calenda di Azione ha criticato il decreto, evidenziando la mancanza di razionalità nella spesa e segnalando frodi per 15 miliardi. Matteo Renzi di Italia Viva ha espresso delusione per il governo, mentre Roberto Rosso di Forza Italia ha annunciato un voto favorevole, pur esprimendo riserve sulle misure del superbonus. La Lega ha contestato il voto di FI e Italia Viva, mentre Antonio Tajani ha ribadito le perplessità di FI sulla norma retroattiva. L’opposizione ha accusato FI di essere la stampella del governo, riacceso le tensioni politiche.

I tre cambiamenti importanti nel Superbonus

Superbonus ristrutturazioni 1

I tre cambiamenti significativi del Superbonus sono: detrazione in 10 anni. Le spese sostenute per il superbonus a partire dal 1° gennaio 2024 possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi per un periodo esteso a 10 anni anziché 4, favorendo i contribuenti con minor capacità fiscale. Riduzione dell’aliquota al 30%: l’aliquota della detrazione per interventi di recupero edilizio e di riqualificazione energetica scenderà gradualmente al 30% dal 2028 al 2033. Questo implica una diminuzione dell’agevolazione nel tempo. Compensazioni bancarie limitate. A partire dal 2025, gli istituti finanziari non potranno più compensare i crediti del superbonus con debiti previdenziali o assicurativi, con sanzioni per il mancato rispetto della norma.

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La visione a confronto di Gentiloni e Giorgetti nel quadro europeo e di maggioranza

Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha lodato la prudenza del governo riguardo al Superbonus, sottolineando che non siamo di fronte a un rischio simile a quello della Grecia ma a una misura che, sebbene abbia avuto effetti positivi, è diventata pericolosa per il bilancio pubblico. Gentiloni ha evidenziato l’importanza di indirizzare una parte dei finanziamenti del Superbonus verso il miglioramento ambientale delle abitazioni. D’altra parte, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha definito la situazione del Superbonus come un’ubriacatura economica dalla quale bisogna uscire, sottolineando che la disintossicazione sarà dolorosa ma necessaria. Giorgetti ha anche confermato il rinvio della Sugar Tax al 2025, evidenziando l’impegno del governo nel trovare una copertura finanziaria per tale decisione.

Come funziona il Superbonus, ecco alcune informazioni principali

Superbonus

Il Superbonus allunga da quattro a dieci anni il periodo per il rimborso da parte dello Stato delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione, compresi quelli per il Sismabonus e il Bonus Barriere Architettoniche. Queste agevolazioni retroattive valgono per interventi avviati dal 1° gennaio 2024. A fine aprile 2024, l’Enea ha dichiarato che l’onere totale per lo Stato è salito a 122,643 miliardi di euro.

I beneficiari del Superbonus includono condomini, persone fisiche, Istituti Autonomi Case Popolari (IACP), cooperative di abitazione, Onlus, associazioni di volontariato, associazioni sportive dilettantistiche e soggetti IRES (con alcune condizioni). Gli interventi ammessi comprendono quelli principali come l’isolamento termico, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e gli interventi antisismici, oltre agli interventi secondari come l’efficientamento energetico, l’installazione di impianti solari fotovoltaici, l’infrastruttura per la ricarica di veicoli elettrici e l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Le detrazioni sono del 110% per lavori deliberati entro il 31 dicembre 2023, del 70% per le spese del 2024 e del 65% per quelle del 2025. Ai cantieri con almeno il 60% di progresso entro fine 2023, chi ha redditi sotto i 15.000 euro può ottenere un contributo speciale dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024. L’importo massimo per unità immobiliare varia da 50.000 a 30.000 euro a seconda della composizione dell’edificio, con validità fino al 2025.