Selvaggia Lucarelli e il valore dei clic
Siamo stati tra i primi che hanno raccontato “il caso” di Giovanna Pedretti: prima, abbiamo parlato del suo post sui social e poi della sua scomparsa. Trattandosi di un caso molto mediatico, la vicenda ha preso una piega dai risvolti penali (e non solo) che ci obbliga a fare una riflessione. La procura ora indaga per “istigazione al suicidio” e ha chiesto a Google la sua collaborazione per dare un minimo di senso a questa storia ed, eventualmente, per accertarne eventuali responsabilità per il suicidio di una persona che fino al giorno prima faceva una vita normale. Che cosa sarebbe accaduto se il caso “Pedretti” non fosse approdato sui social “d’autore“?
In questo post riflettiamo sugli argomenti sollevati dalla protagonista-bis di questo terribile episodio: Selvaggia Lucarelli, amata e odiata, ma indiscutibile regina dei social. Quali sono i punti di forza dei social media e quali quelli che li rendono pericolosi? Buona lettura!
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Caso Giovanna Pedretti: tutte le indagini più importanti nei prossimi giorni
La “truffa” sventata dal blogger e chef Lorenzo Biagiarelli
La storia della signora Pedretti la conoscete, perché ve l’abbiamo raccontata: in breve, la proprietaria della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, posta un commento poco inclusivo da parte di un cliente che avrebbe recensito con 1 sola stella il locale perché frequentato da gay e disabili. La signora spiega il progetto solidale della “pizza sospesa” per aiutare i disabili e finisce su tutti i principali quotidiani e blog di notizie. Indispettito dalla popolarità dell’imprenditrice, oppure, con l’idea di fare chiarezza sugli strumenti a disposizione dei ristoratori sul web, Lorenzo Biagiarelli (fidanzato di Selvaggia Lucarelli), mette sotto accusa il post. Sarebbe falso.
Il web si scatena in seguito alla reazione di Biagiarelli. Non facilita le cose che arrivi Raitre e fare un’intervista alla signora, che non pare reggere la pressione. L’indomani il suo corpo senza vita viene ritrovato non lontano dalla sua abitazione. La donna si sarebbe suicidata. Da lì partono (sempre dallo stesso mezzo, il web) insulti e minacce allo chef-blogger, mentre la compagna Lucarelli lo difende. Si sa che la blogger ha un seguito di follower e leoni da tastiera scatenati che attendono un suo post per intasare i social con commenti a tono (il tono sarebbe alquanto “alterato”). Una vera pioggia di messaggi contrastanti: chi insulta Biagiarelli, chi lo difende per avere fatto “giustizia”. Intanto, la procura indaga.
Selvaggia Lucarelli e il suo fidanzato Lorenzo Biagiarelli, da blogger a sbirri del web
In sostanza, la Lucarelli ha scritto un post senza pietà: “…La signora è la star del giorno. Qualcuno si prende la briga di fare debunking… dice che la notizia… è falsa … La signora viene trovata morta“. “Morta” è soltanto una parola? Lo è anche per voi, o il significato va oltre? E soprattutto, è stata trovata morta o si è suicidata per non avere retto la pressione che lei stessa, inavvertitamente, ha provocato? Sulla differenza tra la parola “morta” e la parola “suicidio” un docente di lettere potrebbe scrivere un saggio.
Il debunking e la versione di Selvaggia Lucaelli
Il debunking non è altro che l’opera di demistificazione e confutazione di notizie o affermazioni false o antiscientifiche, spesso frutto di credenze, ipotesi, convinzioni, teorie ricevute e trasmesse in modo acritico.
Secondo la Lucarelli, che ha preso le difese del suo fidanzato, il debunking è solo uno strumento per stabilire la verità. L’opinionista (si è fatta cancellare dall’albo dei giornalisti) svela sua sua (mal nascosta) visione del giornalismo nei confronti dei social: “Si è poi detto che il debunking non lo deve fare chi non è giornalista. Qui però il non giornalista è forse l’unico ad aver scritto una cosa vera. E poi, se i social sono roba diversa dal giornalismo, come mai il giornalismo attinge tutti i giorni dai social e a mani basse? Infine. Di questa signora morta non importa nulla a nessuno. Ognuno la sta usando per banchettare alla sua tavola“
Il riscontro dello chef
Infine, sconcertato dall’eco mediatica del suo “debunking” e, probabilmente provato dal tono dei messaggi che riceve, Biagiarelli risponde (ovviamente sempre tramite social):
“Mi dispiace moltissimo delle morte della signora Giovanna e il mio pensiero va alla sua famiglia (…) Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze. Ci tengo a respingere con forza le accuse di ‘odio social’ e shitstorm dal momento che la signora Giovanna, in questi due giorni, non ha ricevuto dalla stampa che lodi e attestazioni di stima, e solo qualche sparuto e faticoso tentativo di ristabilire la verità che, in ogni caso, non ha e non avrebbe mai avuto pari forza”.
“Se davvero pensate che la signora Giovanna si sia tolta la vita per un inesistente odio social, riflettete sul concetto di verità. Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in ogni storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo, a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social. I messaggi di odio che mi state scrivendo, sono invece, quelli sì, di una tale violenza e quantità che effettivamente, anche a una persona non troppo fragile, potrebbero far pensare a un gesto estremo. Io, nel frattempo, continuerò a cercare la verità nelle cose”
Perché i social sono amati ma possono rappresentare un vero pericolo? 5 motivi
Aldilà dei personaggi che vivono sui e dai social, la vicenda ci porta a domandarci se è uno strumento con dei vantaggi e con degli svantaggi. Forse la riposta è “dipende da come lo usiamo e di come lo viviamo”. Dovremmo essere consapevoli dei rischi e delle opportunità che i social ci offrono e cercare di separare la vita reale da quella virtuale.
I vantaggi dei social media
I social ci permettono di connetterci con altre persone, di scambiare informazioni, opinioni, esperienze, di esprimere la nostra creatività e identità. Senz’altro, questi sono aspetti positivi che ce li fanno apprezzare. Ben venga il social per chi trova il modo di comunicare eventi e notizie di rilievo, altrettanto per chi trova l’amore in rete o per chi condivide vendite e acquisti (oramai il futuro)
Gli svantaggi dei social
I social possono anche essere fonte di pressione, confronto, insicurezza e dipendenza. Questi sono aspetti negativi, come lo sono anche il fatto che fungano da veicoli di discorsi d’odio, intolleranza, violenza o discriminazione. Questi sono fenomeni gravi che minano il rispetto e la convivenza tra le persone e che ci portano ad allontanarci dal web. Di fatto, social sono deleteri per chi li interpreta per fini illeciti e perversi.