Palermo, ragazzino di 11 anni accoltella 14enne per difendersi
L’episodio è accaduto ieri, giovedì 18 di maggio. Il ragazzino colpito ha passato la notte in ospedale e sta bene.
L’accoltellamento fuori scuola
I protagonisti sono due minorenni di 11 e 14 anni che frequentano la scuola Quasimodo, che fa parte dell’istituto comprensivo Maredolce nel quartiere di Brancaccio; si tratta di uno dei quartieri più poveri della città, noto per essere frequentato da malavitosi che nel 1993 uccisero il prete Pino Puglisi, impegnato nella lotta alle famiglie mafiose del luogo.
Ieri i due ragazzi hanno atteso la fine della scuola per azzuffarsi. Nei pressi dell’Istituto, in Via del Vespro, i due giovani avrebbero litigato pesantemente. Ad un certo punto, sarebbe spuntato un coltello che il più giovane aveva con sé. Secondo le prime informazioni, non sarebbe la prima volta che accadeva un episodio di questo tipo. A quanto pare, il ragazzo di 14 anni bullizzava il più piccolo, che questa volta avrebbe reagito accoltellando il suo aguzzino alle mani, alla spalla e al torace.
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Resta da capire come mai un ragazzo di 11 anni fosse in possesso di un’arma bianca. L’episodio ricorda il caso del 13enne di Belgrado che ha fatto una strage a scuola. Nessuno se n’era accorto che il ragazzino era entrato a Scuola con due pistole e 4 cocktail molotov.
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Il ricovero in ospedale
Il 14enne, ferito, è stato accompagnato dal nonno in Pronto Soccorso all’ospedale Civico, dov’è stato stabilizzato dall’equipe del primario Massimo Geraci, dopo avere accertato che il coltello aveva perforato in maniera superficiale un polmone. Il ragazzino può camminare da solo e non è in pericolo di vita. Stamane è stato sottoposto a un esame cardiologico per scongiurare altre eventuali conseguenze dell’accoltellamento.
L’11enne è stato portato anche all’Ospedale dei Bambini per dei controlli, ma non risulta ferito.
Le indagini
I carabinieri stanno indagando sul caso, coordinati dal Pubblico Ministero della Procura dei minori di Palermo, Claudia Caramanna. Stanti le dichiarazioni che i militari hanno raccolto da parte dei compagni, l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un caso di bullismo che ha visto la vittima ribellarsi. Tuttavia, l’indagine è appena partita e le motivazioni e l’eventuale retroscena del gesto devono essere ancora accertati.
Il bullismo
Il bullismo è un fenomeno sempre più ricorrente tra i ragazzini. In sostanza, la parte soccombente è più debole o incapace di difendersi da comportamenti minacciosi e aggressivi. Può essere di diverse tipologie: verbale, fisico, psicologico, sessuale e altre ancora. In Italia il fenomeno è regolamentato dalla In Italia il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo è stato regolamentato dalla Legge n.71 del 29 maggio 2017,
Secondo le indagini ISTAT il bullismo è sempre più presente nella fascia adolescenziale; almeno 1 ragazzo italiano su 5, d’età compresa tra gli 11 e i 17 anni, sarebbe vittima di bullismo una o più volte al mese. Dalle ricerche è emerso inoltre che ad esserne vittime sono maggiormente le ragazze (55% contro il 49,9% dei ragazzi coetanei) che subiscono atti di violenza anche in rete (cyberbullismo) in misura maggiore rispetto ai ragazzi.
La notizia in pochissimi minuti ha fatto il giro del web. Migliaia di utenti hanno postato i loro commenti indignati. Alcuni sfoghi erano del tenore: “Non si può morire in questo modo a quest’età, anche se i due avessero litigato, la reazione del più piccolo mi sembra spropositata ed insensata”. “Bisogna fare qualcosa; in certe zone di Palermo la criminalità dilaga e questi purtroppo ne sono gli esempi lampanti. Bisognerebbe educare meglio questi ragazzi prima a casa, poi a scuola”.
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