Giornata mondiale contro il bullismo – cosa facciamo per combatterlo?

By Ultimedalweb

Ogni anno il 7 febbraio si celebra la giornata mondiale contro il bullismo, il cyberbullismo e l’internet safe day. Lo scopo รจ quello di capire quanto questo fenomeno sia sempre piรน dilagante e quanto vada combattuto per il benessere sociale degli individui, a partire dai bambini e dalle scuole che devono essere promotrici di attivitร  di sensibilizzazione.

Bullismo significa essere vittime di violenza fisica e verbale, una tipologia di dolore che provoca isolamento sociale, ansia, depressione e che con l’avvento della tecnologia si รจ esteso anche online. Il cyberbullismo ha le stesse caratteristiche del bullismo offline, ma avviene in rete, ad esempio attraverso chat, challenge, ed รจ forse ancora piรน impattante del tradizionale.

Per questo motivo sempre piรน si cerca di parlare di sicurezza su internet per proteggere i piรน piccoli dai pericoli della rete.

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Secondo le indagini ISTAT il fenomeno รจ sempre piรน presente in particolar modo nella fascia adolescenziale; i dati hanno rilevato infatti che almeno 1 ragazzo italiano su 5, d’etร  compresa tra gli 11 e i 17 anni, รจ vittima di bullismo una o piรน volte al mese. Dalle ricerche รจ emerso inoltre che ad esserne vittime sono maggiormente le ragazze (55% contro il 49,9% dei ragazzi coetanei) che subiscono atti di violenza anche in rete in misura maggiore rispetto ai ragazzi.

In Italia il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo รจ stato regolamentato dalla Legge n.71 del 29 maggio 2017, tuttavia nonostante esista una “protezione legale” siamo ancora ben lontani dall’arginare il pericolo.

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Come si puรฒ fare per prevenire il bullismo?

Bisogna insegnare una cultura del rispetto, verso l’altro e le sue diversitร  e gli insegnanti, devono essere in grado di trasmettere i valori dell’empatia, della compassione, della gentilezza. Allo stesso tempo รจ importante insegnare le vittime a difendersi, a non essere vulnerabili, a saper gestire le proprie emozioni e a contrastare l’aggressore, che d’altro canto deve essere reindirizzato verso comportamenti piรน funzionali.

Scuola e famiglia devono incoraggiare i ragazzi a esprimere i propri sentimenti, a confrontarsi con gli adulti riguardo problematiche presenti e soltanto lavorando sinergicamente, si potrร  arginare il fenomeno.

Nell’ottica della prevenzione, sarร  importante cogliere i segnali di disagio quali il rifiuto di andare a scuola, il calo del rendimento, la tendenza ad isolarsi o la presenza di disturbi psicosomatici. Se non identificato per tempo, il bullismo puรฒ condurre ad ansia, insicurezza, bassa autostima e nei casi peggiori disturbi di stress, depressione, autolesionismo o il sempre piรน dilagante fenomeno dell’Hikikomori (isolamento volontario).

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