Omicidio suicidio nel Napoletano (Mariglianella), le vittime, padre e figlio
Non si sono ancora spente le telecamere sul duplice omicidio a Sant’Antimo, che ha visto un uomo di 44 anni uccidere a sangue freddo suo genero e sua nuora davanti ai figli di 2 e 4 anni. Ancora una volta Sant’Antimo è ritornata alla ribalta della cronaca quando ieri è stata scenario dei funerali di Giulia Tramontano, uccisa al 7° mese di gravidanza dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, che ha inferto sul suo corpo almeno 37 coltellate. Ancora una volta oggi i segni della violenza e della disperazione. Un uomo di 79 anni di Mariglianella (ad appena 22 km da Sant’Antimo) ha ucciso suo figlio e poi si è tolto la vita sparandosi un colpo in testa.
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La dinamica dei fatti
I fatti sono accaduti ieri, domenica 11 di giugno, nella seconda parte della giornata. Verso le ore 21.00, i vicini di un uomo di 54 anni di nome Giuseppe Basso, che abitava in Via Torino, 5 a Mariglianella, hanno richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine, indirizzandole verso l’appartamento del 54enne. I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna sono accorsi subito. Entrando nell’abitazione dell’uomo lo hanno trovato a terra in una pozza di sangue. Era stato massacrato con un arma bianca. Sul suo corpo moltissime ferite da punta e taglio.
I militari hanno iniziato subito la ricerca del padre, poiché erano noti i dissapori e litigi tra i due. Dopo circa due ore di infruttuose ricerche, ecco la macabra scoperta. Davanti al cimitero di Castello di Cisterna è stato rinvenuto il corpo senza vita di Telesforo Basso, di 79 anni. Si trovava all’interno della sua macchina in una pozza di sangue. Vicino al corpo, la pistola, presumibilmente usata per togliersi la vita.
Castello di Cisterna
Il movente del reato e i rapporti tra le vittime
Le persone che conoscevano i Basso hanno parlato di costanti litigi tra padre e figlio, per motivi famigliari ed economici. A quanto si sa, avevano un’autofficina che gestivano assieme. L’ultimo litigio avrebbe fatto infuriare Telesforo al punto da uccidere il proprio figlio. Poi, morso dai sensi di colpa e dalla disperazione per il folle gesto commesso, si sarebbe tolto la vita. Questa è l’ipotesi degli investigatori. A confermare o smentire i fatti saranno le autopsie dei due uomini, trasferite al Secondo Policlinico di Napoli. Le analisi forensi getteranno luce su orari e modalità dei due decessi.
A coordinare le indagini, la procura di Nola, che segue l’operato dei carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna; i militari stanno raccogliendo testimonianze e indagando su queste due vite spezzate da una banale lite.