Nuovi rincari del pesce? Molto probabile!
All’inizio dell’anno si parla sempre di rincari: bollette, aumento Istat sugli affitti, carburanti, assicurazioni…l’elenco è lungo e mai esauriente. Ora ritroviamo anche il rincaro sui prezzi (già salati) del pesce. Perché? Perché martedì entreranno in vigore le nuove regole comunitarie che obbligano gli operatori (in primis, i pescherecci) a rispettare alcuni obblighi che riguardano la necessità di identificare la provenienza del pesce, onde potere analizzare le acque e le caratteristiche degli eventuali allevamenti laddove s’insediano. Inevitabilmente, i nuovi regolamenti comportano investimenti in strumenti previsti per la gestione del pescato e del personale in grado di gestirli.
In questo post vi parliamo delle nuove regole e dell’incidenza delle stesse sulla lista della spesa. Guardate!
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Le nuove previsioni europee che tengono d’occhio i pescatori
Martedì 16 gennaio del 2024 entrerà in vigore il nuovo regolamento sul controllo della pesca dell’Unione Europea. Tra le novità figurano la digitalizzazione obbligatoria delle catture, la geolocalizzazione delle navi o l’installazione di telecamere a bordo, il che rappresenterà uno sforzo economico per la flotta europea e un possibile aumento del prezzo del pesce per le tasche dei consumatori.
Dopo cinque anni di negoziati in sede UE, il regolamento concordato in ottobre del 2023 aggiorna il 70% delle norme di controllo della pesca con l’obiettivo di perseguire e penalizzare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. Tuttavia, come nel caso delle misure europee che riguardano l’agricoltura e l’allevamento, queste misure saranno complicate da attuare e comporteranno spese straordinarie per le aziende di pesca, il che si rifletterà sul prezzo finale del pesce a carico dei consumatori.
Le misure verranno applicate gradualmente, con un periodo transitorio compreso tra 2 e 4 anni. Secondo i rappresentanti della pesca, l’ammodernamento dei controlli è positivo per garantire una buona gestione delle zone di pesca, ma alcune delle sue misure complicheranno notevolmente il lavoro dei pescatori e saranno molto costose.
Monitoraggio completo della pesca, dai pescherecci ai piccoli pescatori, passando per chi pesca a scopi ricreativi
Secondo il rinnovato sistema di controllo della pesca dell’UE, tutti i pescherecci saranno monitorati e tutte le catture saranno registrate, onde garantire la piena tracciabilità.
Le nuove misure sul controllo delle attività di pesca sono state approvate ad ottobre 2023 in via definitiva con 438 voti favorevoli, 146 contrari e 40 astensioni, ed entreranno in vigore dopo 90 giorni dalla loro pubblicazione della gazzetta ufficiale dell’UE (appunto, il 16/01/2024). Secondo le nuove regole, tutte le imbarcazioni dovranno avere a bordo un dispositivo di tracciamento che consenta alle autorità nazionali di localizzarle e identificarle a intervalli regolari. Alcune imbarcazioni di piccole dimensioni potranno essere esentate da questo obbligo fino al 2030, mentre le flotte pescherecce di piccole dimensioni avranno in genere quattro anni per adeguarsi ai nuovi requisiti.
La nuova normativa UE contribuirà a raccogliere dati più precisi anche per consentire una migliore gestione delle risorse marine. Tutti i pescherecci dell’UE, senza eccezioni, dovranno registrare e dichiarare le proprie catture in modo digitalizzato. Ciò varrà in particolare per i giornali di pesca, le dichiarazioni di trasbordo e le dichiarazioni di sbarco.
I comandanti dei pescherecci di lunghezza inferiore a 12 metri potranno compilare e presentare una dichiarazione semplificata al termine della giornata di pesca, una volta giunti in porto e prima dello sbarco.
Per la prima volta, anche le imbarcazioni che effettuano pesca a scopi ricreativi dovranno dichiarare le catture, attraverso sistemi elettronici predisposti dalle autorità nazionali o dalla Commissione.
Armonizzazione delle sanzioni e i margini di tolleranza
Il regolamento affronta anche le disparità legislative tra i Paesi dell’UE in materia di sanzioni e prevede che sia il valore dei prodotti della pesca catturati da un peschereccio a definire il livello minimo delle ammende che saranno applicate in caso di grave violazione delle norme. Il cosiddetto margine di tolleranza (la differenza tra la stima del pesce catturato e il suo peso al porto di sbarco) sarà fissato al 10% per specie, con alcune eccezioni per le catture di piccoli volumi e per alcune specie particolari.
Garantire l’obbligo di sbarco e la tracciabilità
Per garantire il rispetto del cosiddetto obbligo di sbarco (che prevede che tutti pescatori sbarchino tutte le catture), i pescherecci UE di 18 metri o più, che possono rappresentare un rischio elevato di non conformità, dovranno avere a bordo sistemi di monitoraggio elettronico a distanza, compresa la televisione a circuito chiuso, al più tardi quattro anni dopo l’entrata in vigore della legislazione.
Gli operatori dovranno conservare le informazioni relative a tutta la catena di approvvigionamento, compresa la prima vendita al dettaglio dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. La completa tracciabilità digitale del pesce e dei suoi derivati dovrebbe contribuire a rafforzare la sicurezza alimentare, a garantire una concorrenza più equa e a combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.
La relatrice Clara Aguilera (S&D, ES) ha dichiarato: “Abbiamo raggiunto un accordo equilibrato per il settore della pesca dell’UE. Le nuove norme di controllo saranno armonizzate e più trasparenti, con procedure completamente digitali. I pescatori avranno quattro anni per adattarsi ai cambiamenti e il settore della pesca su piccola scala beneficerà di obblighi di comunicazione semplificati. In questo modo, i deputati rispondono alla richiesta dei consumatori di informazioni sull’origine di tutti gli alimenti che consumano“.
I rincari del pesce, quanto costano in più i vari prodotti?
In molti casi, anche se la normativa non è entrata in vigore, i rincari si possono già riscontrare a livello globale: secondo NOCI24, il prezzo dei calamari è lievitato del 18%, mentre quello delle vongole è arrivato al + 22%, per non parlare del salmone (+19%), delle spigole (15%), mentre le ostriche sono a prezzi proibitivi.
In questo link (bollettino mercato Sogemi spa) potete vedere i prezzi dei principali pesci o crostacei venduti all’ingrosso al mercato di Milano alla data dell’11 gennaio 2024 (scorso giovedì). Se calcolate che il prezzo all’ingrosso rappresenta il 75% del prezzo finale per il consumatore (persona fisica) e il 40% per chi mangia il pesce in ristorante, potete capire in maniera molto semplice quanto vi costerà un filetto di branzino al sale nel 2024. Buono è, non pensate?
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