Lo si era detto, negato, rinnegato e ridetto per più di due anni, ora sembra essere arrivata la conferma: gli asintomatici infettano molto meno dei sintomatici. E stavolta è una novità ufficiale.
Secondo una ricerca dell’università Svizzera, gli asintomatici sono meno contagiosi dei sintomatici.
L’infezione silente, infatti, sarebbe meno virulenta, e dunque meno contagiosa rispetto invece a chi presenta sintomi come tosse, naso che cola, difficoltà respiratorie.
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Confermato: gli asintomatici Covid infettano di meno
Fermo restando che anche un asintomatico può contagiare, può farlo però in maniera molto più ridotta rispetto a chi presenta sintomi.
La nuova ricerca pubblicata sulla rivista PLOS Medicine da Diana Buitrago-Garcia, dell’Università di Berna, dà infatti una spiegazione chiara: “Le persone positive al SARS-CoV-2, ma asintomatiche, non hanno un gran ruolo nel diffondere il virus. Semmai hanno un ruolo marginale“.
Finalmente è arrivato un punto fermo nella “caccia agli asintomatici” che per anni ha caratterizzato invece la lotta al Covid.
Si è trattato, dunque, a tutti gli effetti di un gravissimo errore di valutazione nella lotta alla pandemia, dove in questi due anni e mezzo sono stati sempre caldeggiati screening di massa ritenendo i “grandi untori” gli asintomatici.
A questo punto, quindi, a diffondere maggiormente il virus, è ormai cosa certa, sono i sintomatici e i pre-sintomatici. E a stabilirlo sono i numeri.
I numeri
In numeri dicono che: “Si può stimare che siano responsabili del 66% in meno dei contagi rispetto ai sintomatici”.
La revisione dei dati e la metanalisi è frutto di un esame di ben 130 studi nei quali sono stati esaminati dati relativi a 28.426 persone di 42 Paesi colpite da SARS-CoV-2.
11.923 di queste persone erano asintomatiche, e secondo gli studi il rischio medio di queste persone di poter contagiare era di circa il 66% in meno, mediamente, rispetto invece alle possibilità che aveva un sintomatico.