Maxi giacimento di roccia fosfatica in Norvegia garantisce per 50 anni fosforo a tutto il mondo

By Ana Maria Perez

Maxi giacimento di roccia fosfatica in Norvegia, dove si trova?

Vi siete mai domandati a cosa serve il fosforo e dove si trova? Sicuramente nel corpo umano, con funzioni metaboliche importanti. E nella natura? Nella natura il fosforo non si trova allo stato elementare ma sotto forma di fosfato (sale dell’acido fosforico), contenuto in alcune rocce. E questo fosfato è importante per fertilizzanti, pannelli solari e batteria per motori elettrici.

La buona notizia è che un maxi giacimento di roccia fosfatica è stato scoperto in Norvegia alla fine di giugno. Il primo a dare la notizia è stato il sito di news europee Euractiv. Ora vi raccontiamo qual è l’importanza di questo sito che si trova nella contea di Rogaland, a ovest ella capitale, Oslo.

Il maxi giacimento di roccia fosfatica in Norvegia

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70 miliardi di tonnellate, sufficienti a coprire il fabbisogno mondiale per 50 anni

Secondo lo US Geological Survey, il giacimento contiene 70 miliardi di tonnellate di questo minerale prezioso, che servirà a soddisfare per almeno 50 anni la domanda mondiale di fosforo, anche se inizialmente le previsioni erano state più ottimistiche e avevano puntato a riserve per un secolo intero. L’entusiasmo è giustificato, dato che le riserve dichiarate finora in tutto il mondo erano pari a 71 miliardi di tonnellate complessive.

Il Paese con maggiore presenza di roccia fosfatica fino a questo momento era il Marocco (50 tonnellate), seguito dalla Cina, l’Egitto e l’Algeria.

Il fondatore della società proprietaria del giacimento norvegese (la Norge Mining) si è dimostrato entusiasta della scoperta, com’è facile immaginare, e ha dichiarato di sentirsi orgoglioso di avere in mano la possibilità di sfruttare un giacimento con un’importanza strategica così grande.

Le potenzialità della maggiore presenza di fosfati per supportare le auto elettriche

Del resto, è indubbia l’importanza strategica della scoperta di questo prezioso minerale, considerato una “materia prima critica” (critica perché la fornitura della stessa potrebbe essere a rischio estinzione). Secondo alcuni scienziati, grazie alla nuova scoperta, si potrebbero evitare conflitti tra agricoltura e veicoli elettrici, entrambi vincolati dal fosfato. In effetti, al momento il 90% della produzione di fosfati è dedicata all’agricoltura, creando uno svantaggio all’industria automobilistica.

Di fatto, le batterie al litio per le auto elettriche contengono anche ferro e fosforo. La disponibilità di quest’ultimo potrà evitare di ricorrere al consumo delle batterie con catodi a nichel, cobalto e manganese, che sono più costose, meno sicure e hanno un ciclo di vita più breve. In previsione che il mercato delle batterie Lfp crescerà da 10 miliardi di dollari a 50 miliardi di dollari nel periodo 2021-2028, la scoperta in Norvegia è potenzialmente un grande vantaggio per le case automobilistiche europee, dato che, teoricamente, uno dei materiali necessari per fare funzionare le batterie si troverebbe in Europa, a portata di mano.

I tempi lunghi per l’estrazione del minerale e i rischi ambientali collegati

Ma non è tutto rose e fiori, come al solito. Perché lo sfruttamento della roccia fosfatica è impegnativo per l’ambiente. Tuttavia, la Norge Mining promette “di osservare standard ambientali più severi nell’estrazione e nella lavorazione rispetto ai concorrenti asiatici”, grazie a una più performante tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio.

Come si suol dire, se saranno rose, fioriranno. Intanto, importante è che vi sia questo maxi-giacimento, sul quale si possono ipotizzare strategie commerciali in base al suo posizionamento. Ora bisognerà attendere qualche anno per vedere materializzarsi lo sfruttamento del posto. La Norvegia calcola che potrà iniziare la produzione appena nell’anno 2028. Noi attendiamo gli sviluppi del Pianeta.

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