Marco Mengoni vince il festival di Sanremo. Considerato dai bookmaker il vincitore ancora prima che la kermesse iniziasse, le previsioni si confermano. A permettergli la vittoria molteplici fattori: l’estensione vocale, l’interpretazione, l’emotività trasmessa. Marco Mengoni mostra tutto se stesso sul palco e traspare tutta la bellezza che si porta dentro.
Due Vite – significato
il brano vincitore della 73esima edizione del festival di Sanremo, è una storia d’amore, ma anche un vero e proprio percorso privato che riguarda il cantante. Come lo stesso Marco Mengoni ha dichiarato, è tornato a Sanremo (a 10 anni esatti della sua vittoria con “Essenziale”) con una canzone che racconta molto di lui in questo periodo. Si tratta di un “viaggio intimo ma anche un invito a tutti noi ad accettare tutto quello che la vita ci offre, senza pensare a cosa dovrebbe o potrebbe essere. Tutto quello viviamo ci serve per crescere, anche i momenti di noia ci insegnano molto e ci fanno evolvere”.
Non solo. Due vite è l’intrecciarsi di due mondi, che vengono descritti attraverso immagini più oniriche ed altre altamente reali, che ci permettono di entrare nel testo e comprendere la quotidianità narrata dal cantante. Una relazione fatta di parole non dette, di sbagli, di due persone che si rincorrono e ricercano quello che erano un tempo e che vorrebbero fermarsi e diventano consapevoli di essere i soli svegli in tutto l’universo.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
“Restiamo al buio avvolti, solo dal suono della voce, al di là della follia che balla in tutte le cose”
Due Vite – testo
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
E non conosco ancora bene il tuo deserto
Forse è in un posto del mio cuore
Dove il sole è sempre spento
Dove a volte ti perdo
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
E non conosco ancora bene il tuo deserto
Forse è in un posto del mio cuore
Dove il sole è sempre spento
Dove a volte ti perdo
Ma se voglio ti prendo
Siamo fermi in un tempo così
Che solleva le strade
Con il cielo ad un passo da qui
Siamo i mostri e le fate
Dovrei telefonarti
Dirti le cose che sento
Ma ho finito le scuse
E non ho più difese
Siamo un libro sul pavimento
In una casa vuota
Che sembra la nostra
Il caffè col limone
Contro l’hangover
Sembri una foto mossa
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
A gridare un po’ di rabbia sopra un tetto
Che nessuno si sente così
Che nessuno li guarda più i filmI fiori nella tua camera
La mia maglia metallica
Siamo un libro sul pavimentoIn una casa vuota
Che sembra la nostra
Persi tra le persone
Quante parole
Senza mai una risposta
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse e gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi
Spegni la luce anche se non ti va
Restiamo al buio avvolti
Solo dal suono della voce
Al di là della follia che balla in tutte le cose
Due vite guarda che disordine
Se questa è l’ultima Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite