Liliana Resinovich e lo strano mistero dei codici bancari scomparsi

Nel corso della puntata di Chi l’ha visto di ieri, è stato intervistato Sergio, fratello di Liliana Resinovich. La 63enne è scomparsa il 14 dicembre scorso a Trieste e poi è stata trovata morta a inizio gennaio, nel Parco di San Giovanni, poco distante da casa sua.

Sergio racconta che la scorsa estate, un fatto peculiare accadde durante un incontro con la sorella.

“La scorsa estate un giorno ero a casa sua e mi ha voluto mostrare una cosa. Mi ha portato in camera, e mi ha fatto vedere un nascondiglio che aveva ricavato dietro un quadro. Da lì ha preso un foglietto, c’erano dei codici d’accesso alla banca”.

Poi Sergio specifica anche che pare che Lily gli avrebbe mostrato quei codici perché “non si sa mai“. Così gli ha ripetuto più volte.

“Mi ha ripetuto che era meglio che sapessi queste cose. Ha anche aggiunto che Sebastiano non sapeva nulla”, aggiunge il fratello della donna.

“Mia sorella aveva una liquidazione di 50mila euro e una bella pensione, che io sappia era lei che pagava l’assicurazione della macchina e per altro”, ha aggiunto, specificando anche che il marito “aveva una piccola pensione”.

Poi Sergio racconta che dopo la scomparsa di Liliana, è andato a casa di Sergio e ha portato via i quadri, una volta arrivato a casa :”Ho smontato i quadri ma non c’era niente. Chi ha preso quel foglietto?”.

Ma un altro punto interrogativo si aggiunge: i rapporti di Lilly col figlio del marito, forse tesi, dietro cui si celano motivi economici.

Ma il figlio nega: “Con lei rapporti neutri, non la vedevo da tre o quattro anni”

Tuttavia, il fratello di Liliana rimane della convinzione che dietro la morte della sorella vi sia un delitto per motivi economici, e lo ha reso noto tramite un documento inviato tramite Pec dal suo avvocato Luigi Faldati. In tale documento, l’uomo specifica che il colpevole sarebbe da ricercarsi nella cerchia famigliare di Lialiana.

La morte della donna continua a rimanere un mistero, e le indagini proseguono.