Sono lontani i fasti di una medicina mirabolante che formava i migliori professionisti del settore. Gli ultimi dati statistici rivelano una profonda emorragia di medici che virano verso la libera professione per guadagnare di piรน, ma anche una mancanza di alcune figure. Scopriamo chi!
Se la medicina cade. i dermatologi resteranno in piedi
Badando alle borse di specialitร medica, la branca piรน gettonata รจ dermatologia che ha assegnato ben 157 borse a fronte di 158. Una percentuale quasi del 100%. Sul podio anche cardiologia e pediatria. Anche altri settori non se la cavano male: parliamo di medicina nucleare, chirurgia toracica, genetica medica, malattie infettive e chirurgia generale. Sembra avere poca attrattiva anestesia e rianimazione: su 1599 borse finanziabili solo in 759 l’hanno richiesta. Una mancanza che dovrebbe far riflettere, in quanto ciรฒ si traduce in un vuoto nelle corsie future, con tutto ciรฒ che ne consegue.
La medicina d’urgenza: poca attrattiva e campanello d’allarme
Ci sono stati solo 584 specializzandi in medicina d’urgenza, a fronte di 1831 borse assegnate nellโultimo biennio. Un fallimento? Pensate che microbiologia si ferma al 12% delle borse finanziate, patologia clinica al 20% e radioterapia al 19%. Non ci saranno specialisti tra 20-30 anni, quelli che andranno in pensione saranno molti di piรน rispetto a quelli disponibili, inducendo una dinamica catastrofica a livello sanitario. E i dati peggiorano di anno in anno.
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Come risollevare la situazione?
La risposta di Anaao Giovani
ยซDavanti a questi dati incontrovertibili, la domanda che deve essere posta a tutti coloro che si occupano di politica sanitaria รจ la seguente: โcome risolviamo la cronica e pericolosa carenza in branche come la medicina dโemergenza e Radioterapia?โ.
Le associazioni hanno da tempo pensato a una soluzione, ovvero riformare la formazione medica post-laurea, offrendo un contratto di formazione โ lavoro in un learning hospital, con specializzandi che hanno i diritti e i doveri dei dirigenti medici in un contratto incardinato nel CCNL con retribuzione e responsabilitร crescenti; una soluzione che โstranamenteโ non comporta un aumento di spesa perchรฉ abolirebbe non il numero chiuso ma la figura dei gettonisti, visto che come solo in Lombardia si spendono 27 milioni di euro allโanno e soprattutto con centinaia di milioni di euro di contratti di formazione non assegnati che non si sa che fine faccianoยป- queste le parole di Anaao Giovani.
Insomma, qualsiasi soluzione venga presa, รจ doveroso farlo il prima possibile perchรฉ questo andazzo รจ deleterio a lungo termine. Magari anche aprire il test a ingresso chiuso potrebbe apportare dei benefici? Ai posteri l’ardua sentenza.