Vai al contenuto

Gli Europei di calcio 2032, assegnati a Italia e Turchia

europei 2032

Europei di calcio 2032 assegnati all’Italia e alla Turchia

Il 2023 è l’anno di aggiudicazione delle candidature congiunte a ospitare grandi eventi sportivi. Un segno inequivocabile degli interessi che si celano dietro lo Sport, un settore che fa girare volumi di affari imponenti. Non si tratta soltanto dei diritti televisivi, del costo dei biglietti delle partite clue; parliamo anche di marketing, pubblicità, diritti d’immagine, merchandising ecc.

Prima abbiamo visto assegnare alla Spagna, il Portogallo e il Marocco (con un tocco latinoamericano) i mondiali del 2030; poi è stato il turno dell’Europeo 2028, assegnato a Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del Nord e Irlanda, anche in questo caso candidate uniche; e ora è arrivato il turno dell’Italia e della Turchia, che si sono viste riconoscere il diritto ad ospitare gli Europei del 2032.

calcio 2032

Per approfondire:

Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui

oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità

Mondiali di calcio 2030 in Spagna, Portogallo e Marocco, 106 partite in 6 Paesi diversi

Lo Sport entra nella Costituzione, modificato l’art 33 della Carta

Una conferma formale in assenza di altre candidature

Finalmente, è arrivata l’ufficialità: l‘Uefa ha assegnato l‘Europeo 2032 a Italia e Turchia. L’Esecutivo della confederazione europea, a Nyon, ha dato parere favorevole alla candidatura congiunta. Non c’erano grandi dubbi, da quando i due Paesi decisero in giugno 2023 di presentarsi come unica candidatura all’edizione che si svolgerà tra nove anni. Il nostro Paese ospiterà i campionati europei per la terza volta, dopo il 1968 e il 1980, mentre la Turchia lo farà per la prima volta nella sua storia calcistica.

La delegazione italiana a Nyon

La delegazione italiana a Nyon è stata guidata dal Presidente federale Vice Presidente Uefa, Gabriele Gravina, con il Segretario Generale, Marco Brunelli, il project manager Euro 2032 Antonio Talarico. Per la presentazione del dossier all’Esecutivo, la scelta della Figc è andata su due Ambassador particolari: il Capo delegazione della Nazionale e primatista di presenze in Azzurro Gianluigi Buffon e la giornalista e conduttrice TV Ilaria D’Amico.

Gianluigi Buffon
Gianluigi Buffon

Il taglio degli stadi italiani

Inizialmente, i due Paesi avrebbero dovuto essere rivali nella corsa all’assegnazione. In quel momento la candidatura singola prevedeva gli stadi di dieci città (Genova, Milano, Torino, Verona, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari), ma con il nuovo format, si dovrà scendere a compromessi. Fino all’anno 2026 non si dovrà indicare il nome degli stadi che ospiteranno le partite, ma è presumibile che i due Paesi ne scelgano 5 a testa. A questo punto, uno degli stadi che potrebbe essere tagliato fuori in Italia è il Luigi Ferraris (Genova).

Una volta diffusa la notizia, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore allo Sport Simona Ferro hanno dichiarato: “L’assegnazione congiunta degli Europei di calcio 2032 a Italia e Turchia rappresenta un’ottima notizia per l’intero movimento sportivo nazionale. Regione Liguria è pronta a lavorare al fianco della Federazione e del Comune di Genova con l’obiettivo di riuscire a ospitare le partite della manifestazione allo Stadio Luigi Ferraris, tra gli impianti sportivi più iconici e suggestivi d’Italia

Soddisfazione da parte del ministro dello sport

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, Il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, ha dichiarato che l’assegnazione di Euro 2032 all’Italia rappresenta una grande opportunità che dovrà generare eredità positive e contribuire al miglioramento delle relazioni politiche a beneficio della pace.

Gli Europei 2032 assegnati anche all’Italia rappresentano una grande opportunità che dovrà generare eredità positive ben prima di quell’appuntamento e non solo nelle città che saranno direttamente coinvolte nell’evento. Sarà importante, da un lato, interpretare cosa sarà il calcio tra nove anni, in un mondo che cambia velocemente, e lavorare sodo e in modo costruttivo per il calcio di oggi, che deve porsi l’obiettivo, concreto e non rinviabile, di migliorare le infrastrutture, il modello di gestione e le modalità di relazione con appassionati e tifosi, a partire dalle giovani generazioni

Andrea Abodi
Andrea Abodi, ministro dello sport

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *