Giada Zanola, gettata dal ponte forse stordita: svolta nelle indagini e fermo per omicidio

By Iole Di Cristofalo

Giada Zanola, gettata da un ponte dopo una lite

Questa mattina, la comunità è stata scossa dalla notizia della tragica morte di Giada Zanola, una donna di trent’anni, fatta precipitare da un ponte e poi investita da un camion. Inizialmente, l’ipotesi prevalente era quella di un suicidio, ma con il passare delle ore si è delineata una realtà ben più inquietante: l’ennesimo omicidio conseguente ad una lite violenta. Questo drammatico episodio richiama ancora una volta l’attenzione sull’emergenza della violenza di genere, un fenomeno purtroppo ancora troppo diffuso e spesso sottovalutato. La morte di Giada Zanola si aggiunge alla lunga lista di vittime di una piaga sociale che necessita di interventi urgenti e di maggiore sensibilizzazione da parte di tutta la comunità.

Giada Zanola e il calvario sull’A4 – Vigonza

Il corpo di Giada Zanola, oltre ad essere stato gettato dal cavalcavia dal compagno, è stato travolto successivamente da un camion in transito, non sappiamo se il solo impatto della caduta dal ponte sia stato letale. L’ulteriore investimento aggiunge una dimensione ancora più tragica a questa vicenda. Andrea Favero, il compagno di Giada, è accusato di omicidio volontario e aggravato. Favero, 39 anni, di professione camionista, è ora al centro delle indagini.

Giada Zanola, originaria di Brescia, stava per iniziare un nuovo lavoro, ma non è chiaro se questo dettaglio abbia giocato un ruolo nella lite. L’omicidio è avvenuto sul tratto autostradale in direzione Milano, precisamente al sovrappasso di Vigonza, una zona sorvegliata dalle telecamere. Queste riprese si sono rivelate fondamentali per la Polizia stradale di Padova nella raccolta di elementi utili all’inchiesta. Andrea Favero è stato interrogato negli uffici della Polizia stradale, e le sue dichiarazioni, piene di contraddizioni e incongruenze sugli orari, hanno portato gli agenti ad accusarlo di omicidio, facendo decadere l’ipotesi iniziale di suicidio.

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Giada Zanola

Le indagini, avvenute durante la serata, hanno visto la collaborazione della Polizia stradale di Venezia e della Squadra mobile della Questura di Padova. Il Pubblico Ministero ha raccolto alcune ammissioni che hanno portato al fermo di Favero per omicidio volontario. Le indagini sono ancora in corso, e i dettagli sulla morte di Giada verranno chiariti dall’autopsia. Le prime ricostruzioni suggeriscono che, a seguito di maltrattamenti, la donna abbia avuto un malore. Durante la lite, è stata malmenata e, in stato di stordimento, gettata oltre la recinzione del ponte autostradale.

La svolta nelle indagini, i motivi della lite e la rabbia di conoscenti e famigliari

La polizia ha raccolto l’ammissione del compagno di Giada Zanola riguardo alla sua difficoltà nell’accettare la fine della relazione e l’allontanamento della donna con il figlio di tre anni. La coppia era in crisi da tempo, anche se il fratello di Giada, Daniel Zanola, ha dichiarato che non c’erano mai stati episodi di violenza fisica, ma comunque frequenti litigi.

La lite fatale è avvenuta mentre si trovavano sul ponte sopra l’autostrada A4, nel tratto di Vigonza, non lontano da casa. Durante il litigio, il compagno ha fatto precipitare Giada dal ponte. Resta da appurare se, al momento del gesto, la donna fosse già stata colpita in modo tale da stordirla o farle perdere i sensi. Il corpo è stato gettato al di là di una recinzione del ponte e, sull’autostrada, alcune macchine sono riuscite ad evitare il corpo, ma un camion l’ha investita. Anche in questo caso, le riprese delle telecamere saranno fondamentali.

I poliziotti hanno trovato l’uomo nella sua abitazione con lividi ed escoriazioni sui polsi non recenti. Secondo gli investigatori, come riportato dall’Ansa, potrebbe aver alzato le mani sulla compagna altre volte in passato. Negli archivi, tuttavia, non è stata trovata nessuna denuncia. La tragedia ha suscitato rabbia e indignazione tra i vicini, che stanno scoprendo molti dettagli dai giornali. Anche il mondo politico ha espresso il suo cordoglio, sottolineando l’importanza di aumentare gli strumenti di prevenzione e informazione su come difendersi dalla violenza domestica. Diverse voci hanno denunciato l’ennesimo femminicidio, una piaga che continua a mietere vittime e a distruggere le vite di familiari e bambini.